Il nuovo Codice della strada è stato approvato all’unanimità dalla camera. Ora manca solo il Senato
Il nuovo Codice della strada è stato approvato all’unanimità dalla camera. Ora manca solo il Senato
La riforma del Codice della strada, attualmente in fase di discussione al Senato dopo essere stato approvato alla Camera, prevede alcune novità per gli automobilisti italiani. Il fatto che nel primo ramo del parlamento sia stato approvato sostanzialmente all’unanimità (miracolo!) è sicuramente di buon auspicio.
Andando a spulciare fra gli articoli, si vedono alcune cose interessanti e curiose allo stesso tempo. Esempio? Con la riforma, gli autisti delle auto blu non perderanno punti patente in caso di infrazione. Sì, ma: vale per tutte le auto blu? Uno dei 400 (sic) emendamenti presentati al Senato prevede che “gli autisti di veicoli in disponibilità di alte cariche degli organi costituzionali, dei presidenti di Regione, dei presidenti di Provincia e dei sindaci dei Comuni capoluoghi di provincia sarà rilasciata apposita patente di servizio per l’espletamento dei compiti istituzionali dell’ente di appartenenza”. E a tale patente non si applicherà l’articolo 126 bis, quello sulla patente a punti. Resta da vedere cosa si intenda per “alte cariche degli organi costituzionali”, visto che comprendere qualcuno ed escludere qualcun altro suona come “politically uncorrect”. E non poco.[!BANNER]
Giovani, alcol e droga: chi già possiede il patentino per il motorino potrebbe ottenere il foglio rosa a 17 anni. Per contro, nei primi tre anni si potrebbe essere soggetti a sospensioni della patente più lunghe di un terzo (alla prima infrazione) o della metà (dalle infrazioni successive) rispetto a quelle previste per gli altri automobilisti. Le nuove regole sono più severe per quanto riguarda l’alcol: chi nei primi tre anni di patente viene pizzicato con un tasso alcolemico superiore allo zero e chi guida per professione, avrà multe più alte.
Le forze dell’ordine avranno a disposizione strumenti per effettuare il narco-test, che verrà affiancato agli etilometri e permetterà di verificare seduta stante se il conducente ha assunto sostanze stupefacenti.
I limiti di velocità saranno un po’ più alti, ma le multe più salate. Il provvedimento prevede che sarà possibile elevare sulle autostrade il limite di velocità a 150 km/h, ma solo dove è presente il Tutor. Inoltre, riottenere i punti per chi, nell’arco di un anno, ha effettuato tre violazioni gravi non contestuali con decurtazione fino a 5 punti sarà più difficile.
Rimanendo nel campo della velocità, la riforma vuole eliminare l’interesse dei comuni a fare cassa con le multe: l’autovelox non dovrà più essere collocato “a sorpresa”, ma dovrà essere posizionato nelle strade extraurbane a non oltre un chilometro dal segnale con il limite di velocità. Gli introiti delle sanzioni andranno al proprietario della strada e non più a chi mette l’autovelox.
Ed ecco una norma gradita ai pedoni, soprattutto quelli con passeggini al seguito: chi ostruisce il passaggio sulle strisce pedonali, potrà perdere fino a 8 punti sulla patente. Roba che nelle grandi città salverebbe ben poche persone.
Le nuove norme prevedono poi la possibilità di pagare le multe a rate. Ma solo per importi sopra i 400 euro e redditi dichiarati inferiori a 10.628 euro annui.
Dopo quasi un anno dalla discussione alla Camera, si spera che nelle prossime settimane il nuovo codice della strada sia pronto.