Aumentano gli incidenti stradali legati all'alcol
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Una ricerca della Fondazione Aci “Filippo Caracciolo” mostra che in Italia sono in aumento gli incidenti provocati da guidatori ubriachi.
Alcol al volante, pericolo costante. La cosa, purtroppo, è tristemente vera nella metà degli incidenti stradali che avvengono annualmente in Europa, con differenze da paese a paese. I dati del rapporto della Fondazione Aci “Filippo Caracciolo” mostra tanti dati interessati che mettono in triste correlazione l’alzare troppo il gomito con i sinistri.
La ricerca ha mostrato che in Italia 9 conducenti ubriachi su 10 sono uomini e uno su tre ha meno di 28 anni anche se il fenomeno è in aumento soprattutto tra il gentil sesso. Gli incidenti d’auto, poi, come prevedibile nel 58% dei casi avvengono durante le ore notturne e nel 54% durante i fine settimana quando forse si mettono al volante i cosiddetti “guidatori della domenica”. Questi dati sarebbero forse stati peggiori senza i controlli delle forze di polizia, che negli ultimi 3 anni hanno più che quadruplicato i test con l’etilometro, anche se fino a oggi solo il 4% dei patentati sono stati fermati e anche se in Italia ci sono in media meno di 2 di questi apparecchi in ogni provincia cifra che scende inesorabilmente a 0 in 16 provincie italiane, dove quindi è impossibile combattere o prevenire il fenomeno.
Ma quanto hanno inciso i sinistri nel vecchio continente? In Italia nel 2008 l’alcol ha causato 16,6 incidenti ogni 100.000 veicoli circolanti: molto meno che nei paesi dove tradizionalmente si beve più alcol come Germania (42,1 ogni 100.000 veicoli), Regno Unito (31,4) e Svezia (22,6). Meglio ha fatto la Finlandia, con appena 8 incidenti su 100.000 auto provocati da birra, vino o superalcolici.
Ma c’è un dato che fa riflettere: mentre in sei Stati su dieci il numero degli incidenti con conducenti ubriachi è in calo, in Italia risulta in costante crescita: dai 10,1 nel 2000 ai 16,6 nel 2008.[!BANNER]
“In realtà è difficile tracciare un quadro completo della situazione europea – ha detto Enrico Gelpi, presidente Aci – dato che manca un codice della strada unico che detti le stesse regole per tutti i conducenti e che contribuisca a divulgare la consapevolezza della necessità di una mobilità sicura”.
La trasgressione alcolica, come detto, si concentra soprattutto nel fine settimana: il primato spetta alla Francia (54,4% sul totale degli incidenti), seguita dall’Italia (54,2%). Meno inclini agli eccessi dell’alcool sembrano i cittadini sloveni (39,5%) e quelli della Repubblica Ceca (41,8%). In Europa i guidatori ubriachi sono soprattutto maschi, ma cresce la “quota rosa” che ha raggiunto l’11,6% in Belgio e il 10,3% in Italia (era 7,0% e 7,2% nel 2000).
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