Conti alla mano, l’investimento Fiat in Serbia conviene: esenzione fiscale fino al 2018 e contributi assunzioni. Un operaio lì guadagna 300 € mese
Conti alla mano, l’investimento Fiat in Serbia conviene: esenzione fiscale fino al 2018 e contributi assunzioni. Un operaio lì guadagna 300 € mese
La notizia dello spostamento della produzione di alcuni modelli Fiat – come il nuovo monovolume – ha già fatto pervenire decine di domande di lavoro da parte di maestranze serbe.
Kragujevac, la quarta città della Serbia per numero di abitanti, sembra già in fibrillazione per il ritorno degli impianti di produzione delle auto del brand italiano, che si installeranno in quegli stabilimenti che negli anni ’60 e ’70 producevano le automobili Yugo con il marchio Zastava.
In realtà Fiat non è nuova da queste parti, dato che nel 1953 la famiglia Agnelli siglò un contratto per la produzione della Fiat Campagnola e di altri modelli commercializzati prevalentemente nell’Europa orientale con il brand della Casa locale.
“La joint venture tra Fiat e governo serbo – spiega il vicesindaco Nebojsa Zdravkovic, coordinatore municipale del «sistema Fas – “fissa il traguardo di 2.400 assunti e 200.000 vetture prodotte ogni anno a partire dal 2012. Nel frattempo, occorre lavorare sulle infrastrutture stradali e ferroviarie per non relegare l’impianto al ruolo poco ambito di “cattedrale nel deserto“.[!BANNER]
Il governo di Belgrado ha fatto di tutto per agevolare l’arrivo di Casa Fiat, iniziando da un’esenzione fiscale fino al 2018 con un contributo di 10.000 euro per ogni operaio assunto, dagli aiuti in campo previdenziale fino ai corsi di aggiornamento e di formazione.
Per chi lavorerà in fabbrica, comunque, non sarà tutto rose e fiori visto che i ritmi saranno molto serrati e gli obiettivi importanti: si lavora dal lunedì al venerdì in due turni di otto ore, due pause di dieci minuti e mezz’ora per il pranzo. Quando inizierà la produzione vera e propria, si dovranno produrre 120 auto al giorno altrimenti si resta a oltranza fino a che il risultato non è raggiunto. Prendere o lasciare. Stessa filosofia per lo stipendio, che è stato fissato a 300 euro al mese, nonostante le richieste sindacali fossero di 400, pari a quelli di un insegnante.