Si torna a parlare di una alleanza fra Fiat e Peugeot-Citroen. Le prime voci dicono sede a Parigi e Marchionne a capo del nuovo gruppo italofrancese
Si torna a parlare di una alleanza fra Fiat e Peugeot-Citroen. Le prime voci dicono sede a Parigi e Marchionne a capo del nuovo gruppo italofrancese
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Sergio Marchionne starebbe valutando quando presentare al CdA di Fiat una bozza di piano di fusione con PSA Peugeot Citroen. La notizia è stata annunciata oggi dal Sole 24 Ore, che ha indicato in Mediobanca e un anonimo consulente strategico gli altri soggetti che stanno contribuendo alla operazione che negli ambienti economici francesi sarebbe nota scherzosamente come “opération Eiffel“.
La notizia è però stata prontamente smentita stamattina dall’Ufficio Stampa di Fiat Group: “In relazione alle notizie di stampa pubblicate oggi, Fiat precisa che, fatto salvo quanto già oggetto del comunicato del 20 gennaio scorso, non sta per sottoporre all’esame del consiglio di amministrazione alcuna operazione di fusione con altre imprese del settore automotive“.
Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario milanese, la nuova entità che verrebbe a crearsi dalla fusione italo-francese prevederebbe Parigi come quartier generale, ma con l’attuale AD del Lingotto a capo del nuovo gruppo. A sopportare i tagli occupazionali dell’operazione sarebbe il versante francese, ma su questi aspetti e sui termini finanziari dell’operazione tutto rimane sotto il più stretto riserbo. Ognuna delle due parti ha infatti evitato ogni commento, mentre i titoli dei due gruppi automobilisti oggi registrano notevoli incrementi.
I rumors su una possibile fusione fra Fiat Group e PSA Peugeot Citroen si erano già scatenati in Dicembre, quando in una intervista ad Automotive News Marchionne, a proposito della crisi del settore, aveva parlato della necessità per i costruttori di aggregarsi e aveva lanciato la previsione che nei successivi due anni sarebbero rimasti solo sei gruppi a competere globalmente.
Se il matrimonio fra Fiat e Peugeot-Citroen andasse in porto il risultato sarebbe il quarto gruppo automobilistico mondiale in ordine di importanza. Dal punto di vista commerciale l’operazione sarebbe favorita dal fatto che i due gruppi potrebbero allargare le condivisioni di piattaforme oltre a quelle già in atto per i veicoli commerciali e derivati (Fiat Fiorino, Citroen Nemo e Peugeot Bipper; Fiat Scudo, Citroen Jumpy e Peugeot Expert; Fiat Ducato, Citroen Jumper e Peugeot Boxer) che vengono prodotti nelle joint-venture Sevel, con stabilimenti ad Atessa e Valenciennes, e Tofas in Turchia.
Inoltre la ottima posizione di Fiat in Brasile e le prospettive che si stanno creando negli USA in seguito all’accordo con Chrysler, aprirebbero ai marchi francesi mercati in cui sono tradizionalmente deboli come quelli d’oltreoceano.