Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar di fine luglio che bloccava gli aumenti dei pedaggi su 26 raccordi autostradali dell’Anas
Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar di fine luglio che bloccava gli aumenti dei pedaggi su 26 raccordi autostradali dell’Anas
Il Consiglio di Stato ha confermato oggi lo stop agli aumenti autostradali, scattati il 1° luglio scorso e bloccati dal Tar del Lazio alla fine dello stesso mese. Ad adire l’organo amministrativo e giurisdizionale era stata la presidenza del Consiglio dei ministri e l’Anas, che chiedevano di ribaltare la sentenza del Tribunale amministrativo regionale sugli aumenti su 26 raccordi autostradali e stradali gestiti dall’Anas.
A questo punto resta da valutare il nodo delle maggiori somme pagate ai caselli nel mese di luglio. “Dovrebbero essere restituite agli automobilisti, altrimenti si configurerebbero reati a danno degli utenti” ha detto Carlo Rienze, presidente Codacons.
Per i Tar l’aumento non poteva assumere la veste di misura fiscale ma di corrispettivo per l’utilizzo di una infrastruttura.[!BANNER]
Nella manovra del governo era previsto anche l’aumento di un millesimo di euro a chilometro, dal 1° luglio, per le classi di pedaggio A e B e di 3 millesimi di euro per le classi 3, 4 e 5. Tali aumenti comportavano in media costi aggiuntivi del 5% con punte del 15-20%. Dal 1° gennaio 2011, sempre in favore di Anas, era previsto l’aumento di 2 millesimi a chilometro per le classi di pedaggio A e B e di 3 millesimi a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5.