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FCA: Ue apre procedura di infrazione contro l'Italia per le emissioni della 500X

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 18 mag 2017
FCA: Ue apre procedura di infrazione contro l'Italia per le emissioni della 500X
L’unione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per chiarire se FCA abbia manipolato le emissioni dei suoi modelli

Ormai è scontro aperto tra l’Unione Europea e il Governo italiano. La Commissione Europea ha infatti avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia a causa del “mancato adempimento da parte di FCA degli obblighi derivanti dalla normativa Ue in materia di omologazione dei veicoli”.

Il primo stadio di questa procedura prevede l’invio di una lettera di messa in mora in cui viene chiesto al nostro Governo di fornire risposte adeguate  in merito alle preoccupazioni della Commissione per l’adozione di misure che vengono considerate non sufficienti, relative alle strategie di controllo delle emissioni inquinanti dei propulsori che equipaggiano i modelli del gruppo italo-americano. Ora l’Italia ha due mesi di tempo per rispondere alla lettera e chiarire se sui propulsori incriminati  sono stati usati dispositivi illegali  e se sono stati presi rimedi che risolvano la situazione.

Anche se la commissione non ha specificato di quali modelli e propulsori siano oggetto dell’annosa questione, con ogni probabilità si tratta del propulsore 2.0 litri turbodiesel da 140 CV utilizzato sulla Fiat 500X e sulla Jeep Renegade, al centro della recente disputa tra l’Italia e la Germania.

“I costruttori di automobili hanno prestato ben poca attenzione alla misurazione delle emissioni ed alcuni hanno persino infranto la legge. Lo scandalo delle emissioni ha dimostrato che la responsabilità di far rispettare la legge e di punire coloro che la violano non può essere lasciata esclusivamente agli Stati membri” ha dichiarato in merito alla vicenda la commissaria europea al Mercato interno e l’Industria Elzbieta Bienkowska, che inoltre aggiunto: “Il Parlamento Europeo e gli Stati membri hanno recentemente compiuto molti passi avanti in merito alla nostra proposta di revisione completa del sistema attuale, ma è giunto il momento di raggiungere un accordo definitivo. Sono in gioco la fiducia e la salute dei cittadini e non abbiamo tempo da perdere”.

Ricordiamo che in base al regolamento stabilito dal Parlamento europeo, spetta ai singoli stati dell’Unione effettuare le dovute verifiche che stabiliscano se un determinato veicolo a motore  soddisfi la legislazione comunitaria prima che tale modello venga introdotto sul mercato unico europeo. Se un Costruttore automobilistico viola la normativa, i Governi nazionali devono adottare le dovute misure correttive – come ad esempio una campagna di richiamo – ed applicare sanzioni che siano proporzionate alla gravità della violazione della legge.

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