Ammonta a 20 milioni l’annunciata richiesta di risarcimento ad Annozero, che nella puntata del 2 dicembre avrebbe leso l’immagine dell’Alfa MiTo.
Ammonta a 20 milioni l’annunciata richiesta di risarcimento ad Annozero, che nella puntata del 2 dicembre avrebbe leso l’immagine dell’Alfa MiTo.
I legali di Fiat hanno presentato alla Rai una richiesta di risarcimento di 20 milioni di euro per il contenuto di un servizio andato in onda durante la puntata del 2 dicembre della trasmissione Annozero, condotta da Michele Santoro.
Le affermazioni contenute nella breve clip sono state ritenute “fortemente denigratorie e lesive dell’immagine e dell’onorabilità della società, dei suoi prodotti e dei suoi dipendenti”.
Secondo gli avvocati del Lingotto sarebbero state illustrate “in modo strumentale le prestazioni di tre autovetture, tra cui un’Alfa Romeo MiTo, impegnate in un test apparentemente eseguito nella stagione autunnale”.
I risultati di questa ‘prova’ avrebbero dimostrato, sulla base di fattori e rilevamenti soltanto parziali, una asserita inferiorità tecnica complessiva dell’Alfa Romeo MiTo.
Gli elementi che secondo la Fiat erano risultati particolarmente scorretti sono principalmente due: la cilindrata dell’Alfa in oggetto (1.368 cc) era inferiore a quella delle altre due auto in lizza, vale a dire una Citroen DS3 (1.598 cc) e una Mini Cooper S (1.598 cc), e il fatto che la valutazione della rivista coinvolta nel test attribuisse in realtà alla MiTo un punteggio complessivo superiore rispetto alle altre due vetture.
I vertici aziendali Fiat hanno pertanto avanzato richiesta di risarcimento precisando che il ricavato sarà devoluto in beneficenza.
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