Con il 2011, si apre una nuova era per la Fiat: lo spin off deciso da Marchionne ha debuttato in Borsa con risultati positivi.
Con il 2011, si apre una nuova era per la Fiat: lo spin off deciso da Marchionne ha debuttato in Borsa con risultati positivi.
Un punto di arrivo o uno di partenza? Secondo l’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, lo “spin off” dell’azienda in 2 settori – quello auto e quello veicoli industriali – rappresenta entrambe le cose.
All’esordio a Piazza Affari, i due nuovi titoli aprono in crescita e valgono complessivamente di più rispetto al titolo precedente: 16 euro ad azione contro il 15,42 di prima della sosta natalizia. E la cosa fa piacere al manager italo-canadese che ha iniziato un processo di grande rinnovamento: “Non potevamo più tenere uniti due settori che non avevano nessuna caratteristica comune e che richiedevano diverse strategie”.
Fatto sta che da oggi il Lingotto anche sui mercati finanziari si presenterà sdoppiato: da una parte Fiat Spa, una realtà da 18.000 dipendenti che produce le auto; dall’altra Fiat Industrial che costruisce i veicoli industriali con 6.000 dipendenti, per la maggior parte all’ombra della Mole Antonelliana. Sotto il primo gruppo sono quindi confluiti Comau, gli stabilimenti di Grugliasco e Beinasco, la Magneti Marelli, le ex fabbriche della Ergom, Bertone, Ica e le partecipazioni editoriali. Sotto il secondo, finisce lo stabilimento ex Iveco e la Cnh.[!BANNER]
Riguardo alle intese firmate da quasi tutti i sindacati (tranne la Fiom) per lo stabilimento di Mirafiori, Marchionne ripete quanto detto prima delle feste: “Se al referendum vincono i no, non faremo alcun investimento. La Fiat è capace di produrre auto con o senza la Fiom”.
Mentre in Italia ci sono i soliti conflitti, Fiat continua a guardare avanti e pensa di aumentare la propria partecipazione in Chrysler salendo fino al 51% già nel corso di quest’anno qualora l’azienda del Michigan decidesse di quotarsi alla Borsa di Wall Street.