Tutor: i nuovi SICVE PM entreranno in funzione a luglio
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Quanti credevano che, con l’ordine di spegnimento dei “vecchi” Tutor, si potesse scorrazzare sulle autostrade nazionali senza il rischio di venire “pizzicati” per avere superato i limiti di velocità e le medie imposte, presto avrà da ricredersi, e tornare all’uso del piedino leggero sul gas. La Corte d’Appello di Roma, in una recente sentenza che aveva suscitato scalpore in tutta Italia, ordinava ad ASPI-Autostrade per l’Italia lo “switch-off” agli attuali strumenti di controllo automatico della velocità in uso ad Autostrade per l’Italia ed alla Polizia stradale. In realtà, il nuovo sistema – sviluppato in conformità al decreto del 31 maggio 2017 che ne approvava la tecnologia, ed anticipato nei giorni scorsi -, pronto ad entrare in funzione già nelle prossime settimane, rappresenterebbe una “evoluzione” del precedente.
Dal punto di vista tecnico, il nuovo Tutor – la denominazione esatta è SICVE PM, sigla che sta per “Sistema informativo per il controllo della velocità” – aggiunge al nome il suffisso “PM”, ossia PlateMatching. E qui sta la sostanziale novità: l’”occhio elettronico” puntato sui veicoli in transito non tiene più conto solamente dei caratteri alfanumerici delle targhe di immatricolazione, ma anche della esatta corrispondenza fisica delle targhe stesse in entrata e in uscita dai punti di rilevamento. In questo modo, se ne garantirebbe una maggiore efficacia operativa; in altri termini, minori possibilità di errore.
Il nuovo Tutor SICVE PM – frutto di un progetto di Autostrade Tech del 2016 e presentato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel novembre dello stesso anno; l’approvazione relativa, da parte del Ministero il quale peraltro ne vincolò l’affidamento della gestione unicamente alla Polizia stradale, arrivò il 31 maggio del 2017 – entrerà in funzione a partire da luglio: i primi apparecchi interesseranno le tratte autostradali maggiormente interessate dal maxi-esodo estivo (una indicazione che il direttore generale dei servizi di Polizia stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e dei reparti speciali di Polizia di Stato Roberto Sgalla aveva già annunciato nei giorni scorsi). Successivamente, altri SICVE PM verranno collocati sugli stessi 333 portali che già “ospitano” i vecchi Tutor nell’intera rete di Autostrade per l’Italia: a pieno regime, i tratti autostradali sotto controllo del nuovo occhio elettronico saranno 242, a copertura di circa 3.100 km.
Il principio di funzionamento del nuovo SICVE PM si basa su tre unità di controllo: quella deputata al rilevamento dei flussi di traffico (le “stazioni periferiche” collocate sulle autostrade, a loro volta composte da sensori di traffico in tre varianti: una radar e due a spire magnetiche nella sede stradale; la centralina di rilevamento veicoli, quella di elaborazione locale e l’apparecchio di sincronizzazione GPS); il server centrale di raccolta ed elaborazione dati, situato nei locali di Roma del CNAI-Centro nazionale accertamento infrazioni della Polizia Stradale; e, sempre presso il CNAI, un dispositivo dedicato all’accertamento (sempre a cura della Polizia stradale) delle presunte violazioni che vengono individuate in automatico dal sistema.
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