Il referendum tra i lavoratori di Mirafiori ha visto la prevalenza del “sì” con il 54% di voti favorevoli.
Il referendum tra i lavoratori di Mirafiori ha visto la prevalenza del “sì” con il 54% di voti favorevoli.
La notte più lunga per il futuro della Fiat si è consumata con un traballante testa a testa tra i lavoratori favorevoli al piano Marchionne, e all’investimento di oltre un miliardo di euro, e quelli contrari, che si definiscono vittima di un ricatto da parte della dirigenza.
La nove ore di scrutinio hanno prodotto il risultato che il Lingotto si aspettava: i “sì” sono stati il 54,05% dei voti validi (2.735 preferenze), mentre i “no” si sono fermati al 45,95% (2.325). Determinanti i voti dei cosiddetti “colletti bianchi”, che hanno votato in massa a favore dell’accordo con 421 “sì” su 441 voti validi. Nei reparti della catena di montaggio, dove la Fiom è storicamente più forte, c’è stato invece un sostanziale pareggio dopo una iniziale prevalenza di voti contrari. Molto alta l’affluenza, con la partecipazione di oltre il 94% (5.119 lavoratori) di coloro che ne avevano diritto.
L’esito del referendum è stato definito «una scelta coraggiosa» dall’amministratore delegato Sergio Marchionne che ha anche ringraziato i lavoratori «per aver scelto di prendere in mano il loro destino, di assumersi la responsabilità di compiere una svolta storica e di diventare gli artefici di qualcosa di nuovo e importante». Il presidente John Elkann invita «ad archiviare le polemiche» e garantisce «il pieno e convinto sostegno della famiglia».
La Fiom commenta in modo positivo l’alta percentuale di lavoratori contrari: «C’è una grande soddisfazione per questo risultato» ha affermato il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi. In relazione ad una eventuale firma tecnica viene poi ribadita la posizione contraria del sindacato: «Non firmiamo niente. Il voto dei lavoratori ha spazzato via tutti i dubbi che c’erano. Andremo avanti, abbiamo tempo, lotteremo per rovesciare questo accordo».
Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo politico. Il Ministro del Lavoro Sacconi ha affermato che «L’esito del referendum apre un’evoluzione nelle relazioni industriali, soprattutto nelle grandi fabbriche, che dovrebbe consentire un migliore uso degli impianti e effettiva crescita dei salari». Secondo il leader del PD Bersani il risultato del referendum «va rispettato, anche per quel tanto di disagio che rappresenta. Ora la Fiat mantenga gli impegni e si rivolga a tutti i lavoratori».[!BANNER]
A partire dal 2012 le linee di montaggio di Mirafiori inizieranno ad assemblare vetture di alta gamma per i marchi Jeep e Alfa Romeo. In particolare, è previsto un nuovo SUV la cui tiratura a regime dovrebbe arrivare a 250-280mila unità l’anno, per circa la metà destinate all’esportazione (soprattutto verso il mercato statunitense).