Gallerie: l’Italia è indietro nelle infrastrutture per la sicurezza. La metà di quelle a rischio nell’UE si trova nel nostro Paese
Gallerie: l’Italia è indietro nelle infrastrutture per la sicurezza. La metà di quelle a rischio nell’UE si trova nel nostro Paese.
In Italia è sicuro un tunnel su tre, mentre in Europa la stima sale a otto su dieci. La maglia nera d’Europa, negli ultimi quattro anni, è sempre stata assegnata a una galleria italiana (l’anno scorso è toccato al tunnel “Cernobbio” della Statale “Regina”). Per adeguare la sicurezza delle gallerie italiane (un obbligo comunitario da completare entro il 2019), servono due miliardi di euro per riqualificare quelle autostradali; mentre sono stati avviati, o sono in programma, 93 milioni per un primo intervento che interessi le gallerie gestite dall’Anas.
Ma prima occorre una mappa delle priorità di intervento che faccia risalire i tunnel italiani dalla scomoda posizione di coda nella graduatoria stilata da EuroTAP (European Tunnel Assessment Programme), piano internazionale per la sicurezza stradale in galleria che vede la partecipazione dell’ACI e di altri 11 Automobile Club europei.
Ecco, detta in soldoni, la linea di condotta espressa al convegno di Cernobbio sulla sicurezza nelle gallerie stradali e autostradali italiane, dai rappresentanti dell’ACI e dell’Anas ai funzionari del Governo presenti all’assemblea. Lo scenario descritto è critico: la percentuale delle 22 gallerie testate in Italia e giudicate in maniera positiva è del 36% (come dire una su tre), mentre in Europa la percentuale sale al 78%. Sui 26 tunnel “bocciati” a livello europeo, 13 si trovano in Italia. Come dire uno su due.
Le carenze riguardano la mancanza di efficaci misure antincendio (rilevazione automatica delle fiamme, estintori e idranti non disponibili), scarsa o assente ventilazione, vie di fuga mal segnalate, gestione e monitoraggio del traffico, con frequenti mancanze dei semafori che segnalino la chiusura della galleria in caso di emergenza, e una insufficiente gestione delle emergenze (esercitazioni e piani di evacuazione).
D’altro canto, per il 2009 non sono previsti dei test da parte di EuroTAP ai tunnel italiani. Per questo, ieri a Cernobbio ACI e Anas hanno presentato la proposta di un programma autonomo di test sulle gallerie italiane.
L’obiettivo, secondo Enrico Gelpi, Presidente dell’ACI, è di fornire alle amministrazioni nazionali e locali una mappa delle priorità di intervento, in base alle risorse disponibili, tenendo conto che il fabbisogno per le gallerie autostradali è di oltre 2 miliardi di euro.
E che servano degli interventi, lo dice chiaro anche Pietro Ciucci, Presidente dell’ANAS: entro il 2019, 62 tunnel della rete TEN dovranno essere adeguati ai requisiti imposti dall’Unione Europea.
Ci sono, in realtà, in corso o in programma piani di intervento per 93 milioni di euro relativi al biennio 2008 – 2009, ma le gallerie gestite dall’ANAS sono più di 1000. Allo stato attuale, l’Azienda autonoma delle strade sta effettuando un’analisi del rischio per tutte le gallerie della rete e ha in corso circa 150 cantieri in Italia (per un investimento di 12 miliardi).
Mario Valducci, Presidente della IX Commissione Trasporti alla Camera, punta il dito su tre priorità: testare, informare e migliorare, e invita gli altri gestori della rete stradale e autostradale, a condividere la linea programmata da ACI e ANAS.