In base alle dichiarazione dei redditi, Marchionne nel 2010 ha percepito il 27% in meno del 2009. Montezemolo vola a quasi 9 milioni di euro (+70%).
In base alle dichiarazione dei redditi, Marchionne nel 2010 ha percepito il 27% in meno del 2009. Montezemolo vola a quasi 9 milioni di euro (+70%).
La responsabilità è alta e gli stipendi pure. In base alle dichiarazioni dei redditi, Luca Cordero di Montezemolo è in testa, all’interno del gruppo Fiat, in quanto a emolumenti con 8,7 milioni di euro percepiti nel 2010, seguito dai 3,5 milioni dell’amministratore delegato Sergio Marchionne.
Quest’ultimo, in particolare, ha guadagnato 3,50 milioni di euro lordi per la sua carica alla guida del gruppo a cui si aggiungono 423.300 euro per la carica ricoperta nella società controllata Fiat Switzerland SA.
Analizzare i compensi dei top manager risulta sempre difficile, visto che le voci sono tante: Marchionne, per esempio, in caso di interruzione del rapporto di collaborazione con il Lingotto avrebbe diritto a ricevere un capitale rateizzato in venti anni “pari al massimo, dopo dieci anni, a cinque volte l’emolumento annuale fisso”.
Percentuali simili per l’ex-presidente Fiat Luca Cordero di Montezemolo, che nel 2010 è stato ricompensato con 7,549 milioni per la carica ricoperta in Ferrari e con 1,033 milioni una tantum per aver occupato la posizione di presidente Fiat nel periodo 2004/2010.
Più “modeste” le cifre di John Elkann, che ricopre il ruolo di presidente e di vicepresidente Fiat: 589.000 euro, di cui 39.000 euro di benefici non monetari, “costituiti dall’eventuale utilizzo di mezzi di trasporto a titolo personale”. In pratica: l’auto aziendale. E ci mancherebbe. Gli altri consiglieri di amministrazione hanno percepito cifre comprese tra 65.000 e 95.000 euro.[!BANNER]
Considerando le variazioni rispetto all’anno precedente, la busta paga di Montezemolo è superiore del 71% a quella del 2009 mentre quella di Marchionne è inferiore del 27,4%.
Che la Ferrari sia “la gallina dalle uova d’oro” in casa Fiat, ci sono pochi dubbi, ma in momenti di crisi come quelli che stiamo attraversando la cinghia non la dovrebbero stringere tutti?