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Autodromo di Monza verso un polo di sviluppo sulla guida autonoma

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 12 mar 2019
Autodromo di Monza verso un polo di sviluppo sulla guida autonoma
Il “Tempio della Velocità” in pole position verso un centro di ricerca sulle nuove tecnologie automotive: fra i grandi nomi interessati ci sono Fca, Tesla, Iveco, Tata, i “big” francesi, Pirelli, Brembo e Magneti Marelli.

Un centro di ricerca internazionale sugli sviluppi delle tecnologie di guida autonoma: la “Monza 2.0” rappresenterà uno dei poli di attrazione in chiave di evoluzione dei dispositivi di bordo. E questo potrebbe offrire una nuova identità per lo storico tracciato brianzolo, lanciato verso il centenario dall’inaugurazione (1922: fra tre anni avverrà l’importante anniversario) e sul quale, nei giorni scorsi, nubi di incertezza in merito all’effettuazione del GP d’Italia 2020 si sono nuovamente addensate (nei prossimi giorni vedremo se fra Liberty Media e l’Automobile Club possa essere sottoscritto un nuovo accordo).

Secondo quanto riportato nelle scorse ore dal quotidiano Il Cittadino di Monza e Brianza, nell’area dei paddock dell’Autodromo di Monza c’è volontà condivisa di creare un “hub” di primo piano dedicato alla ricerca sulle tecnologie driverless e sulla mobilità eco friendly, e che vedrebbe in prima persona l’impegno dell’amministrazione regionale.

Più in dettaglio, la stessa Regione Lombardia, attraverso il vicepresidente Fabrizio Sala, coordina un tavolo di lavoro che ha suscitato interesse da parte di alcuni big player del comparto automotive, dalle Case costruttrici ai rappresentanti dell’indotto. Con, indica chiaramente la news del quotidiano brianzolo, una marcata questione di difesa delle eccellenze territoriali: “Quelli che spesso siamo portati a definire come ‘prodigi della tecnologia’ di auto straniere, il più delle volte nascondono componentistica italiana. Che per la maggior parte nasce in Lombardia”.

Come dire: la tutela del tessuto industriale “nostrano” potrebbe concretizzarsi anche in una promozione “materiale” delle rispettive attività di ricerca; il tutto, riunito sotto un unico ombrello, in modo da offrire al mondo un polo attrattivo di primario interesse (ed è un po’ quanto avviene, a poca distanza, nella Motor Valley emiliana, “distretto della passione” dell’Italia dell’industria e dell’artigianato di altissimo livello in materia di motorismo).

Fra i grandi nomi che hanno mostrato il proprio interessamento all’impiego delle strutture dell’Autodromo di Monza in proiezione hi-tech, ci sono Fca e Iveco, Tata e Tesla, i marchi francesi e Lamborghini; e, dall’altra parte, Pirelli, Brembo e Magneti Marelli. Tutti potrebbero dare il proprio rispettivo contributo verso lo studio di nuove tecnologie rivolte alla “smart mobility” così come all’intelligenza artificiale; ed appare indicativo il coinvolgimento, oltre che dello stesso Automobile Club, anche del Politecnico di Milano.

In merito ai progetti di “nuova mobilità”, anche possibili ulteriori sbocchi nell’impiego del gas naturale per autotrazione, come dimostrato dal recentissimo incontro “a tre”, tenutosi nei giorni scorsi, fra il vicepresidente di Regione Lombardia e le rappresentanze di Snam e della utility russa Gazprom, a sua volta interessata agli sviluppi delle tecnologie di utilizzo del metano per l’alimentazione degli autoveicoli.

Il tavolo di lavoro verrà nuovamente proposto “All’inizio di aprile – anticipa Sala – Ognuno dei soggetti interessati punterà su un progetto di sperimentazione. Attualmente siamo in fase progettuale; un prossimo step riguarderà la scelta della localizzazione esatta del Centro di ricerca, che sarà all’interno del paddock dell’impianto”.

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