Una sentenza della Cassazione ha condannato a 30 giorni di carcere un’ automobilista che aveva posteggiato l’auto impedendo il passaggio altrui.
Una sentenza della Cassazione ha condannato a 30 giorni di carcere un’ automobilista che aveva posteggiato l’auto impedendo il passaggio altrui.
La Corte di Cassazione ha condannato una automobilista a 30 giorni di carcere (oltre al risarcimento danni) per aver posteggiato la sua auto all’interno del cortile di casa, impedendo così l’uscita di altri veicoli.
Ad aggravare la sua posizione il fatto che un’altra condomina dello stesso stabile, non riuscendo a passare, si era sentita male per lo stress e la frustrazione di non potersi allontanare. Una conseguenza del parcheggio “selvaggio” che aveva fatto scattare l’accusa di violenza privata, accusa confermata anche della Cassazione.
A nulla è servita la strategia difensiva degli avvocati della automobilista che bloccava il passaggio, i quali hanno puntato sul fatto che la loro assistita avesse perso le chiavi, e per questo non aveva spostato l’auto in tempi brevi. Ma i giudici hanno punito il fatto che la condannata non si fosse preoccupata di informare la controparte della sua impossibilità di spostare il mezzo, se non dopo un’ora e mezza dalla richiesta della parte lesa.[!BANNER]
Questa pronuncia dà fiducia a tutti coloro che, soprattutto in certe città italiane, sono giornalmente alle prese con il maleducato di turno. Dall’altra parte, però, un mese di carcere appare piuttosto esagerato per un parcheggio eseguito male, pur con tutte le conseguenza del caso.
La donna colpevole di aver ostruito la circolazione, comunque, non farà un giorno in cella: la condanna penale è infatti stata annullata perché caduta in prescrizione, dato che l’evento si era verificato all’inizio di marzo del 2002. Resta valida invece la condanna al risarcimento danni.