Rispetto al febbraio del 2010, il calo delle vendite di auto a metano o a Gpl è crollato del 90%. E la quota di mercato passa dal 32 al 4%.
Rispetto al febbraio del 2010, il calo delle vendite di auto a metano o a Gpl è crollato del 90%. E la quota di mercato passa dal 32 al 4%.
In Italia crollano mestamente le vendite di auto alimentate a metano o a Gpl, nonostante i proclami fatti nei mesi scorsi da costruttori e istituzioni che intravvedevano in questi carburanti una delle soluzioni al caro petrolio e all’inquinamento.
Il boom delle auto a gas è durato solo il tempo degli ecoincentivi, che in Italia hanno terminato i loro effetti il 31 marzo dello scorso anno (anche se sono stati prorogati in alcune regioni). I dati sulla diffusione di questi veicoli riflettono questa situazione: se a febbraio le vendite generali nazionali sono scese del 20,5% (dato simile ad altri Paesi europei) quelle di questi veicoli sono crollate del 90%, percentuale che se non indica una loro scomparsa dal mercato del nuovo, poco ci manca. Se appena 12 mesi fa le auto a metano o a Gpl rappresentavano il 32% delle nuove immatricolazioni, ora siamo solo al 4% a febbraio e al 4,8% se si considera anche gennaio.[!BANNER]
I risultati sono particolarmente drammatici per il gruppo Fiat, che forse più di tutti puntava su questo tipo di alimentazione. Parallelamente è in aumento la quota dei diesel, che il mese scorso ha toccato quota 55,6% in fortissima crescita (più 17%) rispetto allo scorso anno, e quella dei veicoli a benzina: il 39,8% delle vetture vendute a febbraio erano alimentate con la verde, percentuale di 10 punti più alta rispetto al 2010.