I dati del ministero dell’Interno mostrano che il numero di auto rubate è in calo. Ma 65.000 di esse non sono state più ritrovate.
I dati del ministero dell’Interno mostrano che il numero di auto rubate è in calo. Ma 65.000 di esse non sono state più ritrovate.
Anche se sono in leggera diminuzione, i furti di veicoli restano un fenomeno costante dell’Italia colpendo migliaia di famiglie ogni anno. I dati resi noti dal Ministero dell’Interno mostrano infatti che nel 2010 si sono volatilizzate 124.197 auto pari a più di 340 ogni giorno, sabati e festivi compresi. Anche se il dato è in calo del 5,15% rispetto al 2009, i recuperi diminuiscono dell’8% così come la percentuale di ritrovamenti che se nel 2009 era stata del 48,8%, lo scorso anno ha raggiunto il 47,3%, pari a un totale di 65.398 auto sottratte e mai più ritrovate.
I modelli più ambiti dai ladri sono quelli numericamente più numerosi, con un testa 5 modelli del gruppo Fiat: la Panda, la Punto, la Uno, la 500 e la Lancia Ypsilon.
Come per ogni statistica, all’interno del Paese vi sono zone ad alta incidenza e altre a bassa. Iniziando da queste ultime, l’oasi felice è la provincia di Belluno, con appena 18 furti, seguita da Sondrio, Aosta, Verbania e Oristano. Le regioni più a rischio sono Lazio, Campania e Lombardia, con 22.309, 20.401 e 19.435 furti. Ma se si valuta che quest’ultima ha un numero di abitanti (e di auto) superiore del 60% a quella del Lazio e del 58% a quella della Campania, le cifre vanno considerate in modo diverso.
Che le grandi città fossero meta dei ladri professionisti si sapeva, visto che oltre il 50% di questi reati interessano 6 provincie: quelle di Roma, Napoli, Milano, Bari, Catania e Torino.