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Auto connessa: all’Europarlamento il Wi-Fi vince sul 5G

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 22 apr 2019
Auto connessa: all’Europarlamento il Wi-Fi vince sul 5G
L’Unione Europea sembra orientarsi verso gli standard Wi-Fi per i sistemi di auto connessa. Niente da fare, per ora, tra i favorevoli al 5G.

La Commissione Europea “spinge” sul Wi-Fi quale standard di connettività a bordo degli autoveicoli. È quanto indica la decisione delle scorse ore, da parte del Parlamento EU, relativa alla preferenza accordata al “tradizionale” Wi-Fi quale modalità di sistema auto connessa, a discapito quindi del “nuovo” 5G. Nulla è ancora definitivo, in ogni caso: nelle prossime settimane si attende una nuova assemblea dei Paesi membri; tuttavia, al momento prevale l’orientamento verso il Wi-Fi. Con buona pace, va detto, per i big player europei della telefonia (Vodafone, Wind Tre, TIM, Iliad, e gli altri gestori europei). Inutilmente l’eurodeputato francese Dominique Riquet (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa) ha, nelle ore precedenti la votazione, cercato di opporsi, obiettando – parere condiviso anche dai rappresentanti di alcuni Paesi, dalla Finlandia alla Spagna – che la scelta di “standardizzare” il Wi-Fi andrebbe contro i principi di neutralità in materie tecnologiche, che al contrario ci si aspetterebbe dall’Europarlamento. L’obiezione del deputato francese è stata respinta (204 voti a favore, 304 contrari).

La questione sul tavolo è di primaria importanza: in discussione ci sono i futuri layout tecnologici per i sistemi di auto connessa e di automatizzazione a livello europeo, che stabiliranno le modalità di trasmissione delle informazioni fra veicoli ed infrastrutture, e la comunicazione “car-to-car” utili al miglioramento della sicurezza di tutti gli utenti. E però, è altrettanto chiaro che il Parlamento Europeo intende stabilire dei parametri in materia di auto connessa (un mercato che potenzialmente sarebbe in grado di generare miliardi di euro per le Case costruttrici e le aziende del comparto hi-tech: dagli operatori di telecomunicazioni alle società produttrici di apparecchiature). Un’analisi pubblicata in queste ore da Automotive News indica, a questo proposito, come sui due fronti (5G “contro” Wi-Fi) vi sia una divisione sostanziale. Volkswagen, Renault e Toyota si affidano al Wi-Fi; mentre fra i sostenitori dello standard 5G si annoverano Bmw Group, Daimler AG, Ford, PSA Groupe. Oltre, naturalmente, al settore delle telecomunicazioni.

A favore di una maggiore apertura verso più standard di connessione, Lise Fuhr, direttore generale di ETNO (l’Associazione europea che riunisce gli operatori del settore telecomunicazioni), secondo cui “L’Europa non può mantenere competitività se sussistono regolamentazioni che, di fatto, impongono una sola tecnologia per i sistemi di auto connessa”. Contro la decisione di rendere univoca l’adozione del Wi-Fi per la connettività automotive, anche il Codacons; e sostanzialmente per lo stesso motivo: “Un’unica tecnologia, peraltro adottata da soltanto alcune Case costruttrici europee, limita le possibilità di sviluppo, non garantisce futuro né sicurezza”. Dal punto di vista degli schieramenti, la riunione dell’Europarlamento ha in ogni caso assistito ad una presa di posizione “dichiarata” soltanto da una parte dei Paesi membri: a favore del Wi-Fi ci sono Germania, Francia, Belgio e Austria; la linea “pro” 5G vede in prima fila Finlandia, Spagna, Danimarca e Lussemburgo. La prossima seduta degli EU28 per valutare i termini della questione è fissata per il prossimo 3 maggio: in caso che gli Stati membri non riescano a formare una maggioranza contraria qualificata, o non richiedano un rinvio, prevarrà l’atto presentato dalla Commissione.

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