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Auto e moto d’epoca a Padova…la crisi non tocca le storiche

Di Fabrizio Brunetti
Pubblicato il 25 ott 2010
Auto e moto d’epoca a Padova…la crisi non tocca le storiche
Gran successo di pubblico, affari e passione in un’edizione ricca, ma con prezzi realistici e qualche pezzo unico

Gran successo di pubblico, affari e passione in un’edizione ricca, ma con prezzi realistici e qualche pezzo unico

Padova è un riferimento mondiale nel mercato di auto e moto d’epoca, ricambi e automobilia, alla pari ormai con Essen e Retromobile. Grandi numeri – 11 padiglioni, 1200 espositori, oltre 2.400 veicoli esposti, 1200 in vendita – e grande afflusso di pubblico e di operatori specializzati.

Evento da sempre articolato su tre giorni, ha aggiunto quest’anno una giornata di preview, destinata principalmente agli addetti ai lavori e a collezionisti, ma aperta, ad un costo quasi doppio rispetto ai giorni di esposizione (trenta euro anziché 18), anche a chi voleva gustarsi con calma una visita più accurata senza farsi largo tra la folla del fine settimana. E in effetti ne valeva la pena.

Oltre alla varietà dei modelli esposti – alcuni davvero unici come le favolose Isotta Fraschini, una Fulvia HF Fanalone ex ufficiale con livrea Marlboro, i prototipi antagonisti della Giulietta spider di Bertone e Pininfarina esposti nella stand Alfa Romeo, interamente dedicato alla Giulietta, assieme alla barchetta Sport 750 Competizione, la Mefistofele da record del 1924 in quello Fiat, la Lancia Martini LC2 di Patrese Wolleck e Nannini, una maestosa filante Lancia Astura Coupè stabilimenti Farina del 1935 in vendita nell’asta di Coys insieme ad una gialla Ford GT 40, tanto per citare gli esemplari più ghiotti – si celebravano alcune ricorrenze dell’automobile italiana, come i 60 anni dell’Aurelia, i 40 anni dell’A112 Abarth, i 25 della giovane Y10.

Di tutto e per tutte le tasche quindi, dalle auto da collezione più prestigiose a quelle popolari che si portano a casa al prezzo di una Panda. Grande offerta, prezzi generalmente realistici, molti affari, atmosfera di moderata soddisfazione. La crisi mondiale dell’auto non sembra aver toccato le storiche, che anzi hanno ancora guadagnato posizioni nella classifica degli investimenti più redditizi che gli specialisti finanziari aggiornano continuamente.

Le più presenti le Porsche, con una vastissima offerta di 356 e 911 di tutti i tipi; solo della rara e prestigiosa 993 4S, ad esempio, erano esposti in vendita 5 esemplari, 3 della 911 Speedster. Molte Ferrari, Testarossa in particolare con richieste tra i 50.000 e i 55.000 euro. Una curiosità, una rara Sunbeam Alpine Gt Le Mans, in condizioni originali, da restaurare. Commercianti, privati, restauratori, ricambisti, editoria specializzata, club storici, scuderie, registri di marca e modello, tutto si trova nella kermesse padovana. I privati che non si possono permettere uno spazio espositivo disseminano le vie attorno al quartiere fieristico di modelli storici con cartello vendesi, sempre attenti a spostarle per tempo all’arrivo dei vigili.[!BANNER]

Tra gli eventi, la presentazione nello stand dell’ASI, del terzo volume della collana dedicata ai carrozzieri; dopo Scaglione e Michelotti, un libro dedicato ad Ercole Spada, l’estroso designer delle Zagato degli anni ’60 e ’70. Presenti infine anche cose che con l’auto c’entrano meno, come pelliccie, liquori (salvo il vino rosso umbro dedicato a Tazio Nuvolari), abbigliamento moda, gioielli.

Molti gli stranieri, tedeschi e inglesi in particolare, ma numerosi anche americani e giapponesi. Un’edizione da record, in tutti i sensi, una grande partecipazione, un’iniezione di fiducia sul futuro della passione motoristica.

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