Auto elettriche: le hypercar fanno paura
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Le auto elettriche stanno crescendo, nell’offerta, in ogni segmento di mercato, ma al di là delle vetture per i grandi numeri ci sono sempre più hypercar EV ad altissime prestazioni. Sportive dalle performance pazzesche e con una cavalleria a dir poco esagerata. Auto di sicuro impegnative da guidare in modo spavaldo.
Auto elettriche: i 2000 CV non sono una chimera
Basta vedere le auto elettriche che sono state sviluppate negli ultimi anni per capire come le hypercar ad impatto zero non temono certo la concorrenza delle termiche. Infatti, le varie Pagani e Bugatti, quasi impallidiscono rispetto alla cavalleria che può sprigionare una Lotus Evija con 2.000 CV erogati da 4 motori elettrici. Ma anche la Pininfarina Battista non è da meno con 1960 CV, sempre grazie a 4 propulsori elettrici. Stessa soluzione per l’Estrema Fulminea, in procinto di essere prodotta in una piccola serie, che promette ben 2040 CV.
Auto elettriche: tra le hypercar la Rimac Nevera è la capostipite
La più famosa, la prima tra le auto elettriche ad altissime prestazioni di successo, è stata la Rimac Nevera. L’azienda oggi ha conquistato la fiducia di Bugatti, visto che esiste una nuova, interessantissima realtà, che risponde al nome di Bugatti-Rimac. Tornando alla Nevera, questa hypercar da oltre 2 milioni di euro ha una potenza superiore ai 1.900 CV, brucia lo 0-100 km/h in 1,8 secondi, e vola a 300 km/h in 9,3 secondi! Inoltre, promette un’autonomia superiore ai 500 km, e la sicurezza è a prova di crash-test, visto che ne sono stati effettuati ben 45.
Le hypercar elettriche mettono in difficoltà anche i piloti di F1
Auto elettriche così performanti necessitano di capacità di guida fuori dal comune per andare forte senza rimanere in balia delle super prestazioni. Ma a quanto pare, anche un campione del mondo di F1 come Niko Rosberg ha le sue difficoltà con questi bolidi silenziosi. L’ex pilota Mercedes, iridato nel 2016, ha acquistato e ritirato, con tanto di video a testimoniarlo, una Rimac Nevera. Una volta divenuto proprietario però, è stato sorpreso da un sovrasterzo di potenza. Nulla di grave, solo qualche risata per stemperare la tensione, dopo tutto costa oltre 2 milioni di euro, ma tanto basta per chiedersi se non si sia arrivati a potenze troppo elevate.
Cavallerie che continuano a crescere, in una corsa alla prestazioni assolute che sta mettendo in secondo piano il piacere di guida assoluto. Già salire su una supercar da oltre 700 CV porta a resettare tutti i parametri precedenti. Provoca un certo timore reverenziale, ma quando si parla di 2000 CV elettrici, il passo dalla paura al terrore è breve. Oltre tutto, con l’elettrico puro la potenza arriva diretta, senza filtri, con tutta la sua efficace brutalità. Con i cavalli arrivano anche i newton metri, una coppia immensa ed istantanea. Questa comporta una fiducia assoluta verso l’elettronica per essere sfruttata a pieno.
Se i cavalli crescono il peso diminuisce
Le auto elettriche più performanti sono passate, nel corso di poco tempo, da un peso di oltre 2.000 kg, come quello della Rimac Nevera, ai 1680 kg della Lotus Evija. Con la Estrema Fulminea l’intento è quello di stare intorno ai 1.500 kg, a fronte di circa 2040 CV: stiamo parlando un rapporto peso/potenza sempre più spinto. Rimane solamente un interrogativo: tutta questa rincorsa alle prestazioni sta andando a braccetto con il piacere di guida o serve a mascherare i limiti delle hypercar elettriche?
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