Auto GPL sul traghetto: cosa sapere prima di partire in vacanza
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Le auto alimentate a GPL possono essere imbarcate sui traghetti? Quali regole bisogna seguire, in caso che sia possibile accedere alle navi con il proprio autoveicolo a gas? Esistono dei rischi particolari? Ecco una serie di questioni che chiunque sia proprietario di un’auto, un furgone o un camper a GPL si trova inevitabilmente a dover considerare quando pianifica la propria vacanza in traghetto. L’arrivo dell’estate 2022, quindi, torna a proporre la necessità di fare chiarezza. In questa guida analizziamo quali sono le regole da rispettare per i possessori di auto a gas liquido o metano, cosa dicono le Compagnie di navigazione a tal proposito, e se ci sono dei pericoli di incendio o di esplosione delle bombole.
È possibile imbarcare l’auto a GPL sul traghetto?
L’imbarco di autoveicoli a gas a bordo delle navi non è soggetto a specifiche regolamentazioni. In effetti, come dettagliamo diffusamente più sotto, il rischio che un’auto a GPL si incendi non è più elevato rispetto ad altre tipologie di alimentazione. Altrettanto raro è il pericolo che la bombola del GPL esploda. Dunque, in linea di massima nulla vieta di poter imbarcarsi con la propria auto a gas. Bisogna tuttavia seguire le regole della Compagnia di navigazione scelta.
Per questo, è essenziale leggere con attenzione il regolamento della società armatrice, per essere sicuri di rispettare le norme di imbarco. Le Compagnie di navigazione non possono vietare l’imbarco di veicoli a GPL (fatti salvi i casi nei quali siano state disposte regolamentazioni contrarie in tal senso) altrimenti avrebbero proibito “in partenza” la possibilità di imbarcare veicoli a gas. Tuttavia, la maggioranza delle Compagnie prescrivono ai possessori di auto a GPL di dichiarare, prima della partenza o al momento dell’imbarco, la presenza dell’impianto a gas nel veicolo.
Politiche delle principali Compagnie di navigazione
In effetti, le stesse Compagnie di navigazione applicano una serie di regole ben precise, che è obbligatorio rispettare se ci si vuole imbarcare con la propria auto a GPL o metano. Esaminiamo nel dettaglio quali sono le prescrizioni di alcune delle principali Compagnie.
- GNV. Grandi Navi Veloci richiede al cliente di dichiarare al momento dell’imbarco che il suo autoveicolo è alimentato a GPL: sarà poi il personale di bordo a sistemare i veicoli a gas all’interno di aree dedicate;
- Moby Lines. Le regole indicate nel portale online della Compagnia sono simili. Il possessore di un veicolo a GPL o a metano che intende imbarcarsi con esso, deve segnalarlo al momento della prenotazione. Deve presentarsi all’imbarco con il serbatoio semivuoto e comunicare al personale di check-in il tipo di alimentazione del veicolo;
- Tirrenia. Stesse prescrizioni di cui sopra. Chi possiede un veicolo a GPL o metano, deve dichiararlo al momento della prenotazione. Il giorno della partenza, ci si presenta all’imbarco con il serbatoio semivuoto e si comunica il tipo di alimentazione agli addetti al check-in.
Auto alimentate a gas su navi e traghetti: regole da seguire
Detto dell’importanza di consultare il regolamento della Compagnia di navigazione già prima di prenotare l’imbarco per essere sicuri di essere in regola, e poi di seguire le istruzioni del personale di bordo, va da se che le società armatrici non vietano – in linea generale – il trasporto di veicoli a GPL o a metano. Dunque, non si ritiene che siano pericolosi. Inoltre, è da considerare che gli autoveicoli equipaggiati con i sistemi di alimentazione a gas più recenti sono provvisti di valvole di sicurezza che rilevano eccessiva pressione o temperature troppo elevate.
Esiste un rischio incendio?
Gli eventuali problemi con l’auto a GPL a bordo dei traghetti vengono ovviamente tenuti in considerazione dalle stesse Compagnie armatrici. Bisogna prima di tutto differenziare il tipo di nave.
I traghetti con ponte aperto sono quelli più sicuri, perché i veicoli, parcheggiati sui ponti di coperta anziché nei garage chiusi, non pongono alcun problema di concentrazioni dei gas.
Le navi con garage al chiuso, dal canto loro, vietano l’accesso alle zone di ricovero veicoli durante la navigazione, e dispongono di circuiti di videosorveglianza e di impianti di rilevamento di fiamme e/o fumo con relativi sprinkler automatici.
Inoltre, anche nel caso delle navi con ponte aperto i dispositivi antincendio individuali (estintori e manichette) abbondano, e di recente è stato aggiunto l’obbligo di effettuare giri di perlustrazione nei garage, da parte del personale di bordo.
Tutte queste prescrizioni servono a stabilire un principio-base: il “rischio zero” non esiste, né per i veicoli a gas né per le altre tipologie di alimentazione. Tanto più che i vasti garage nei traghetti non permettono, proprio per la loro conformazione, la possibilità di installare porte tagliafiamma o altre paratie in grado di isolare il fuoco e impedirne la propagazione. Per questo, i sistemi per combattere in maniera efficace qualsiasi principio di incendio, in special modo nei garage, non mancano.
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