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Autostrade dello Stato: meno pedaggi, più trasparenza? Ecco il piano

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 16 apr 2025
Autostrade dello Stato: meno pedaggi, più trasparenza? Ecco il piano
La nuova concessionaria pubblica acquisisce quote in società autostradali per migliorare la gestione e razionalizzare il patrimonio statale.

Con un investimento complessivo di 342,5 milioni di euro, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha dato il via a una trasformazione significativa nel panorama delle infrastrutture italiane. La nascita di Autostrade dello Stato, una nuova entità pubblica, segna un punto di svolta nella gestione del patrimonio autostradale del Paese.

La recente acquisizione, basata sul valore contabile delle partecipazioni, ha permesso alla nuova società di rilevare quote strategiche in quattro importanti concessionarie autostradali. Tra queste, spiccano il 50% di Concessioni Autostradali Venete, il 35% di Autostrada Asti-Cuneo, il 32,125% della Società per il Traforo del Monte Bianco e il 31,75% della Società Traforo Autostradale del Fréjus. Questi numeri sottolineano l’ambizione di creare un modello di gestione più centralizzato e trasparente.

La nascita di questa concessionaria pubblica è il risultato di una visione strategica delineata dal governo italiano. Il progetto trova il suo fondamento normativo nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e nella legge di bilancio 2024, che ha accelerato il trasferimento delle partecipazioni precedentemente detenute da Anas partecipazioni. Questo passaggio è stato cruciale per consolidare il controllo pubblico su infrastrutture di rilevanza strategica.

Il nuovo assetto si inserisce in un più ampio piano di razionalizzazione delle infrastrutture nazionali. Autostrade dello Stato, configurata come entità in-house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, avrà il compito di gestire direttamente le tratte di competenza. Questo modello promette non solo una maggiore trasparenza, ma anche un controllo più rigoroso e un utilizzo efficiente delle risorse pubbliche.

Uno degli obiettivi principali è tradurre questa riorganizzazione in benefici tangibili per gli utenti. Una gestione diretta e integrata dovrebbe garantire non solo un miglioramento della qualità dei servizi, ma anche una maggiore capacità di attrarre investimenti, rafforzando così la competitività del sistema-Paese. La centralizzazione del controllo rappresenta un’opportunità per posizionare l’Italia come leader nel contesto europeo delle infrastrutture.

Nonostante l’entusiasmo, la sfida principale sarà mantenere l’equilibrio tra gli interessi pubblici e le esigenze operative. Autostrade dello Stato dovrà dimostrare che una gestione pubblica può essere sinonimo di efficienza e innovazione. La trasparenza, insieme a una pianificazione strategica e a una comunicazione chiara con gli stakeholder, sarà fondamentale per il successo di questa iniziativa.

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