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Autovelox non omologati, la questione legale che coinvolge i Comuni italiani

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 12 feb 2025
Autovelox non omologati, la questione legale che coinvolge i Comuni italiani
Autovelox non omologati: la Procura blocca dispositivi in tutta Italia. Multe a rischio e Comuni in difficoltà. Scopri di più sulla vicenda

In Italia, è caos sul fronte degli autovelox. Una recente decisione della Procura di Cosenza ha scatenato un vero e proprio terremoto amministrativo, portando allo spegnimento di numerosi dispositivi di rilevazione della velocità in tutto il Paese. Al centro della questione vi è la mancata omologazione di alcuni modelli, tra cui il diffusissimo T-Exspeed V2.0, prodotto dalla Kria Srl. Sebbene questi dispositivi abbiano ricevuto un’approvazione, non avrebbero completato l’iter certificativo richiesto dalla normativa vigente.

La distinzione tra autovelox omologati e approvati

La distinzione tra approvazione e omologazione, spesso considerata puramente formale, si è rivelata cruciale. Nonostante le rassicurazioni del governo sull’equivalenza delle due procedure, il tribunale del riesame ha confermato l’orientamento della Procura cosentina, generando un effetto domino che ha coinvolto diverse città italiane. Multe già emesse potrebbero ora essere dichiarate nulle, gettando nel panico le amministrazioni locali.

Le ripercussioni economiche sono significative: basti pensare che un solo autovelox a Torino aveva registrato oltre 14.000 violazioni nei primi nove mesi dell’anno, rappresentando una fonte importante di entrate per il Comune. Tuttavia, secondo gli inquirenti, solo una regolare omologazione può garantire la legittimità delle sanzioni, lasciando i Comuni in difficoltà a dover fronteggiare eventuali richieste di rimborso.

I cittadini si mobilitano

Intanto, i cittadini si mobilitano, supportati dalle associazioni dei consumatori, pronte a sostenere i ricorsi contro le multe contestate. Sul fronte politico, il governo si trova di fronte a un delicato equilibrio: da un lato, la necessità di garantire il rispetto delle norme; dall’altro, l’urgenza di non compromettere i bilanci comunali, già messi a dura prova.

Questa vicenda evidenzia l’importanza di una revisione normativa che stabilisca criteri chiari e uniformi per l’installazione e l’utilizzo degli strumenti di controllo della velocità. Solo così sarà possibile bilanciare le esigenze di sicurezza stradale con il rispetto delle procedure amministrative e i diritti degli automobilisti.

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