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Benzina più cara che mai. Via le accise!

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 8 apr 2010
Benzina più cara che mai. Via le accise!
Anche l'Agip ha ritoccato verso l'alto il prezzo alla pompa. L'Aduc: "Continuiamo a versare le accise, sulle quali paghiamo pure l'IVA!"

Anche l’Agip ha ritoccato verso l’alto il prezzo alla pompa. L’Aduc: “Continuiamo a versare le accise, sulle quali paghiamo pure l’IVA!”

La benzina continua la sua corsa al rialzo, e le associazioni dei consumatori non stanno a guardare. L’uovo di Pasqua, infatti, ha riservato agli automobilisti italiani la sorpresa di una serie di aumenti che, al “popolo su quattro ruote”, sono apparsi incomprensibili.

Dopo il ritocco verso l’alto attuato dalla Total, hanno fatto seguito Shell (che ha aumentato il prezzo della benzina alla pompa fino a 1,422 euro al litro), Q8 (1,5 centesimi in più per la benzina e 2 centesimi per il gasolio) ed ERG, che ha portato il prezzo della benzina a 1,418 e del gasolio a 1,244; Api-Ip (+1,1 centesimi la benzina, fino a 1,419 euro al litro, e 1,4 centesimi il gasolio, che ora costa 1,24 euro al litro); e Tamoil (che ha aumentato il prezzo del Diesel di 0,5 centesimi, portandolo a 1,254 euro al litro).

A riportarsi “in linea” con la concorrenza, questa mattina, è stata l’Agip: la Compagnia nazionale, che per tre settimane aveva mantenuto invariato il proprio prezzo dei carburanti, stamattina ha rotto ogni indugio. Il risultato è un aumento di 1,4 centesimi del prezzo della benzina e di 1,7 di quello del Diesel, portati ora a 1,422 e 1,252 euro al litro.[!BANNER]

La questione, a questo punto, può essere vista sotto un altro aspetto. E cioè l’eterna beffa delle accise. Un provvedimento utile, se fine a sé stesso, perché permette di dirottare nei confronti di emergenze nazionali dei modici esborsi di denaro applicati al momento dell’erogazione del carburante. Ma che diventa dannoso, quando prende le caratteristiche di una “tassa fissa”, o di una “entrata ordinaria”.

Vale la pena, ancora una volta, riportare quante e quali sono le accise che pesano sul portafoglio degli automobilisti.

La guerra di Abissinia, del 1935, incide per 1,90 lire; la crisi di Suez del 1956 14 lire; 10 lire vengono erogate per il disastro del Vajont dell’Ottobre 1963; l’alluvione di Firenze del Novembre 1966 incide per 10 lire; il terremoto del Belice del Gennaio 1968: 10 lire; 99 lire per il terremoto del Friuli (Maggio 1976); terremoto dell’Irpinia (Novembre 1980): 75 lire; missione in Libano (iniziata nel 1983): 205 lire; missione in Bosnia del 1996: 22 lire; rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 39 lire, ovvero 0,020 euro. Il totale dà 486 lire al litro, pari a 0,25 euro.

Non è una novità. Anzi, è il segreto di Pulcinella. Tuttavia, questa situazione, ogni volta, farestare senza parole. Invece, qualcosa da aggiungere lo si trova sempre. Proprio ieri, a proposito della “beffa delle accise”, si è fatta sentire la ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori): “Naturalmente la motivazione si è persa – sottolineano, in una nota stampa, i rappresentanti dell’Associazione – Perché l’aumento è stato assorbito come entrata ordinaria’”. C’è di più: i valori riportati, assicurano alla Aduc, sono comprensivi di IVA: paghiamo, cioè, l’addizionale sulla tassa.

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