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Benzinai in sciopero fino a venerdì mattina

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 7 lug 2009
Benzinai in sciopero fino a venerdì mattina
Sciopero dalle 19 di oggi alle 9 di venerdì (giovedì sulle autostrade). I consumatori: "Non veniamo considerati"

Sciopero dalle 19 di oggi alle 9 di venerdì (giovedì sulle autostrade). I consumatori: “Non veniamo considerati”

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Braccia incrociate da parte dei gestori e dei loro dipendenti per due giorni di sciopero. Saracinesche abbassate su tutta la viabilità ordinaria dalle 19,30 di oggi alle 9 di venerdì 10 Luglio; e dalle 22 di oggi fino alle 9 di Giovedì 9 sulle autostrade.

I benzinai rispondono così al comportamento del Governo sul rinnovo contrattuale di categoria.

E però, non è tutto: lo sciopero che inizierà questa sera interessa anche le stesse Compagnie petrolifere: secondo alcune “note” diffuse nei giorni scorsi dalle Associazioni di categoria, le Major non rispetterebbero, da anni, accordi e margini di profitto e “Scaricano le contraddizioni del sistema distributivo sulla rete e sul gestore, facendogli concorrenza sleale e vincolandolo a non poter competere con le condizioni di favore che, al contrario, riserva alla grande distribuzione“.

Meno “peso” fiscale, dunque: è notizia di ieri sera che il Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola ha definito “risolta” la questione relativa al bonus fiscale per i gestori, uno dei motivi dello sciopero: allo studio, secondo il rappresentante del Governo, c’è un bonus da 23 miliardi di euro e una serie di incontri con le stesse Compagnie petrolifere.

E non è che “alla fonte” la strada sia in salita: in realtà, il prezzo del petrolio scende, scivola; ieri si è attestato al di sotto dei 64 dollari al barile. Questa flessione, nei giorni scorsi, si era riflessa sui prezzi “alla pompa”, ovvero quelli applicati dalle Compagnie petrolifere.

Dati alla mano, l’Agip, la IP e la Q8 hanno tagliato il prezzo del venduto di circa 2,5 centesimi al litro (la benzina) e 2 centesimi (il gasolio); dalla Francia, la Total ha ribassato il prezzo di 1,9 centesimi.

Nel “braccio di ferro” tra i gestori delle pompe di benzina e le Compagnie, continuano a non avere voce in capitolo quelli che, al contrario, sarebbero i veri protagonisti della vicenda: i consumatori finali, che assistono con sempre maggior preoccupazione alla contesa.

Le Associazioni dei consumatori si dividono fra la necessità di chiedere che non si mettano in campo speculazioni da parte delle Compagnie e la paura che, a rimetterci nella disputa fra Compagnie e benzinai – leggi, a pagare la benzina sempre più cara – saranno proprio loro, gli automobilisti, già tartassati dalle imposte più alte d’Europa.

E sì, perché le tasse “al litro” applicate in Italia sono le più elevate. Rosario Trefiletti, Presidente di Federconsumatori, punta il dito sulla “Mancanza di una liberalizzazione che abbassi realmente il prezzo dei carburanti”, sottolineando altresì che “Dovrebbero essere gli automobilisti a scioperare, storditi come sono dai continui rincari, gli scioperi dei benzinai e, appunto, la mancanza di una liberalizzazione ‘reale’“.

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