Cosa stai cercando?
Cerca

Biocarburanti: il diesel "vegetale" debutta in 50 stazioni Eni

Di Tommaso Giacomelli
Pubblicato il 21 feb 2023
Biocarburanti: il diesel
Eni sta portando avanti una politica green, con lo sviluppo di un diesel di natura vegetale, fatto con scarti e rifiuti.

Il carburante è una questione che tiene costantemente banco, sia per la questione dei prezzi o dei rincari, sia per gli scioperi e le soluzioni alternative. L’ultima vicenda da registrare è l’apparizione di alcuni biocarburanti di origine vegetale che andranno a rinfoltire la gamma di Eni. Si tratta nello specifico di un diesel, che promette di essere altamente meno impattante per l’ambiente

Come trovarlo

Questo innovativo carburante si chiama HVOlution ed è disponibile in 50 delle Live Station italiane di Eni, individuabili attraverso l’app Eni Live e sul sito enistation.com. Il biodiesel della Eni Sustainable Mobilty è realizzato al 100% con materie prime rinnovabili, quindi, scarti e residui vegetali e oli generati da colture che non entrano in competizione con la filiera dei prodotti alimentari; è sfruttabili con le attuali infrastrutture di distribuzione e in tutte le motorizzazioni omologate, verificabili sul libretto di uso e manutenzione dei veicoli (il prodotto è siglato EN 15940 XTL), senza incidere in alcun modo sulle performance dei veicoli.

Un diesel naturale severamente testato

L’HVO (olio vegetale idrotrattato) è stato testato da diversi clienti in settori speciali, come la movimentazione di passeggeri a ridotta mobilità nelle strutture aeroportuali e per veicoli commerciali usati nella logistica. Dal 2016, poi, è presente nella misura del 15% nel prodotto Eni Diesel+, disponibile in circa 3.500 stazioni di servizio italiane. Il suo utilizzo consente di avere risultati interessanti ai fini della decarbonizzazione dei trasporti, in special modo per i mezzi pesanti.

Gli accordi di Eni

Eni ha firmato degli accordi di valorizzazione sia di scarti che di rifiuti con alcuni Paesi africani: Kenya, Mozambico e Congo. L’azienda sta portando avanti una serie di agri-hub, nei quali verranno prodotti oli vegetali utilizzando terreni marginali, inadatti alle colture alimentari, e aree degradate. Dal Kenya, per esempio, è recentemente arrivato alla raffineria di Gela (CL) un carico di olio vegetale realizzato nella struttura di Makueni, mentre a Venezia è approdato un carico iniziale di oli di frittura esausti. Il target dell’Eni è coprire con queste modalità il 35% del fabbisogno delle proprie bioraffinerie entro il 2025.

Se vuoi aggiornamenti su News inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Seguici anche sui canali social
Seguici su TikTok @motori_it
Seguici su TikTok
Motori_it
Seguici su X

Ti potrebbe interessare