BYD sfida Stellantis nella sua casa, caccia ai fornitori direttamente a Torino
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BYD, il gigante cinese dei veicoli elettrici, sta accelerando la sua espansione in Europa, e l’Italia potrebbe giocare un ruolo strategico in questa evoluzione. Con oltre 120.000 auto vendute nel continente, di cui 3.500 nel nostro Paese, il marchio punta non solo a incrementare le vendite ma anche a sfruttare il know-how della nostra industria nella componentistica auto.
BYD fa ricerche a Torino
La recente decisione dell’Unione Europea di aumentare i dazi sulle importazioni di veicoli cinesi al 17% ha spinto BYD a rivedere la propria strategia produttiva. Per rispondere a questa sfida, l’azienda ha pianificato la costruzione di due nuovi stabilimenti in Ungheria e Turchia, supportati da una rete di fornitori italiani e locali di alta qualità. È in questo contesto che si inserisce l’importanza di Torino, storica capitale dell’automotive italiano.
Dal 20 al 22 febbraio, Torino ospiterà una serie di incontri cruciali tra i vertici di BYD e le aziende italiane del settore. Questi colloqui mirano a siglare contratti per la produzione di componenti destinati a 500.000 veicoli elettrici all’anno, una prospettiva che potrebbe rappresentare una svolta per l’intera industria automobilistica italiana. Con figure di spicco come Alfredo Altavilla e Alessandro Grosso, ex dirigenti di Stellantis ora ai vertici europei di BYD, la collaborazione promette di essere solida e innovativa.
L’Italia tornerebbe centrale?
Questa partnership potrebbe non solo rafforzare la transizione ecologica in Europa, ma anche trasformare l’Italia in un hub strategico per la produzione di veicoli elettrici. Un’opportunità che apre nuove strade di crescita e innovazione per le aziende italiane del settore, in un momento in cui il mercato globale dell’automotive si trova in piena trasformazione.
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