Byton: SUV elettrico a guida autonoma al CES di Las Vegas
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Guida autonoma, propulsione elettrica, discreta autonomia; ed un ampio ricorso a soluzioni multimediali di ultima generazione. Ecco, in estrema sintesi, la carta d’identità di Byton Concept, prototipo di SUV di medie dimensioni prodotto dal nuovo marchio Byton recentemente creato dalla start-up cinese Future Mobility Corporation.
Byton Concept, come altre novità di settore, viene esposto in questi giorni al CES di Las Vegas, la rassegna internazionale dell’elettronica di consumo in programma da domani (martedì 9) a venerdì 12 gennaio.
Già comunicati i dati essenziali del nuovo veicolo realizzato dall’azienda con a capo, nel ruolo di amministratore delegato, Carsten Breitfeld, già responsabile del programma di sviluppo di Bmw i8: il nuovo SUV Byton debutterà sul mercato alla fine del 2019 in Cina, USA ed Europa; la capacità di percorrenza con una singola ricarica è nell’ordine di 400 km, e nella fase di “lancio” commerciale (le prenotazioni online i sono aperte lo scorso weekend) verrà dotato di un sistema di guida autonoma di Livello 3. Ma andiamo con ordine.
In rapporto alle prime indiscrezioni che avevamo pubblicato nei giorni scorsi, Byton Concept viene ora svelato nel proprio insieme: ciò, dal punto di vista “materiale”, consente di farsi un’idea riguardo agli ingombri esterni (4,85 m di lunghezza “fuori tutto”: dimensioni dunque piuttosto “importanti”, che preludono ad un ruolo di competitor nei confronti di un segmento Sport Utility eco friendly di alta gamma) nonché alla relativa impostazione di design. Come spesso avviene nell’esposizione di concept e prototipi alle rassegne di settore, anche Byton Concept si presenta sguarnito di maniglie esterne e di gusci degli specchi retrovisori, tutti sostituiti da moduli di telecamere e sensori (in questo caso, relativi ad un sistema di riconoscimento del volto di conducente e passeggeri, che sblocca le serrature e permette l’avviamento del veicolo).
La linea di cintura alta, la sottile finestratura laterale, i grandi gruppi-ruota e il disegno di fanaleria (anteriore e posteriore particolarmente sottile, con la particolarità di un gioco di reticoli retroilluminati collocati nella zona inferiore dello “scudo”), l’adozione di alcune modanature di impronta sportiveggiante costituiscono le peculiarità di design al corpo vettura di Byton Concept. La forma del cofano motore ricorderebbe vagamente il disegno Land Rover.
All’interno, formato da quattro sedili singoli di forma avvolgente, l’impostazione hi-tech di Byton Concept viene dominata da un grande display touch “a tutta larghezza” (1,25 m) che trova posto sulla plancia e dispone di diverse modalità di controllo delle informazioni esterne e delle funzionalità del veicolo, attraverso un sistema di menu a scorrimento che riprende le tecnologie degli smartphone. Interessante l’installazione di uno schermo, ovviamente di più piccole dimensioni, collocato al centro del volante e predisposto ai comandi principali della vettura (regolazioni rapide, indicatori di direzione, livello del volume per il dispositivo infotainment): un “preziosismo” hi-tech probabilmente finalizzato al ruolo di “show car” di Byton Concept, dal momento che, in un’ottica di produzione definitiva, dovrebbe al contrario lasciare posto all’obbligatorio airbag per il conducente. Due schermi predisposti all’intrattenimento dei passeggeri vengono collocati dietro i sedili anteriori.
La filosofia di “veicolo connesso”, per Byton Concept, si concretizza mediante l’integrazione a bordo di un hotspot WiFi già a connettività 5G (una delle novità tecnologiche di rilievo al CES 2018) per la ricezione degli avvisi e delle informazioni provenienti dall’esterno (traffico, caselli autostradali, parcheggi liberi): un ulteriore tassello verso la definizione di guida autonoma di livello superiore ormai da tempo presente sui taccuini delle priorità da parte delle principali Case auto (e, come nell’esempio di Byton, anche dei “brand” di nuova creazione e, giocoforza, già proiettati verso un futuro hi-tech). In questo senso, anticipano i vertici della start-up Future Mobility Corporation, a bordo di Byton Concept trova posto un modulo di telecamere, sensori di rilevazione ad ultrasuoni, radar e scanner, in grado di assicurare fin da ora un Livello 3 di guida autonoma (secondo gli standard a suo tempo impostati dalla SAE-Society of Automotive Engineers, ciò lascia ai sistemi del veicolo il monitoraggio dell’ambiente circostante, e al conducente il compito di attivare il sistema stesso, in caso di favorevoli condizioni di viabilità, e quindi poter intervenire di pesona in caso di necessità); in una fase successiva, il SUV Byton verrà dotato di funzionalità “self-driving” di Livello 4, che non richiede – sempre qualora le condizioni di traffico e dell’ambiente circostante lo permettano – l’intervento umano.
Sotto il cofano, lo Sport-Utility di medie dimensioni Byton viene equipaggiato con un sistema di propulsione 100% elettrico da 272 CV di potenza: i valori prestazionali (velocità massima, accelerazione 0-100 km/h) saranno resi noti più avanti, allo stesso modo delle caratteristiche degli accumulatori agli ioni di litio. Una prima anticipazione arriva dalle doti di percorrenza massima permesse dall’unità a zero emissioni: poco più di 400 km con una singola ricarica nella variante “base”, equipaggiata con un motore elettrico; circa 520 km nella corrispondente declinazione “alto di gamma” che, in virtù della dotazione di due unità elettriche (una in corrispondenza dell’avantreno, la seconda relativa al retrotreno), svilupperà 475 CV e disporrà della trazione integrale. Un sistema di ricarica rapida consentirebbe di ottenere un’autonomia di 240 km con una “sosta” di una ventina di minuti. Secondo una prima indicazione, il prezzo di vendita dovrebbe partire da 45.000 dollari per il modello “entry level”.
Nei progetti in fase di studio da parte dei vertici Byton ci sarebbe spazio, in una fase successiva al debutto sul mercato del nuovo SUV esposto in questi giorni al CES di Las Vegas, per una berlina ed una monovolume, entrambe da sviluppare sulla medesima piattaforma dello “Sport Utility”.
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