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Carburanti: aumenti a Pasqua per benzina e diesel

Di Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 17 apr 2014
Carburanti: aumenti a Pasqua per benzina e diesel
Con il ponte pasquale arrivano puntuali gli aumenti dei prezzi di benzina e diesel. Critiche da parte delle associazioni dei consumatori.

Con il ponte pasquale arrivano puntuali gli aumenti dei prezzi di benzina e diesel. Critiche da parte delle associazioni dei consumatori.

Quando si parla del legame tra festività e prezzi dei carburanti, la tempestività con cui arrivano gli aumenti nelle stazioni di servizio di tutta Italia non appare casuale.

E così, come ormai puntualmente accade in occasione di tutte le feste, con l’arrivo della Pasqua gli automobilisti sono obbligati ad assistere impotenti all’ennesimo rialzo dei prezzi di benzina e diesel, mettendo sul piede di guerra le associazioni dei consumatori che non sembrano però avere gli strumenti idonei a mettere fine a questo reiterato comportamento. 

Le classiche gite fuori porta programmate nel periodo pasquale saranno accompagnate quindi, anche quest’anno, da un esborso addizionale al momento di fare rifornimento presso buona parte delle reti dei maggiori distributori. 

Secondo gli osservatori del settore, presso le stazioni di servizio IP la benzina è cresciuta di 1 centesimo, mentre il diesel è aumentato di 0,5 centesimi. Q8 e Tamoil hanno lasciato invariato il prezzo del gasolio, aumentando però quello della verde di 0,5 centesimi. Shell ha invece aggiunto 1 centesimo al litro su entrambi i carburanti ed Eni, il punto di riferimento del mercato, ha apportato un aggravio di 1,5 centesimi su benzina e 0,5 centesimi sul diesel. 

Le media nazionale vede arrivare così il prezzo della verde a 1,890 euro al litro, mentre il [glossario slug=”gasolio”] si attesta su 1,715 euro, con punte rispettive di 1,853 e 1,758 euro al litro. 

Per Adiconsum, che ha chiesto un tavolo di confronto tra Governo, compagnie petrolifere e distributori, si tratta di aumenti ingiustificati che ricadono puntualmente sulle spalle degli italiani, con il Codacons che si riserva invece la facoltà di presentare una denuncia alla Procura della Repubblica.

Quel che appare certo è che si conferma ancora una volte quella tendenza che vede l’automobile come un bene di lusso da tassare e penalizzare ad ogni buona occasione.

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