Carburanti: aumenti fino a 1,5 cent/litro con l’Iva al 22%
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Continua la stangata sugli automobilisti con gli ennesimi aumenti sul prezzo della benzina.
Inutile urlare allo scandalo, tanto sarebbe accaduto lo stesso, in un modo o nell’altro, il prezzo dei carburanti era comunque destinato a salire, anche senza la crisi di governo. Adesso crescerà per via dell’Iva, che aumenterà inesorabilmente dal 21% al 22%, ma sarebbe cresciuto lo stesso grazie ad un già preventivato aumento delle accise atto a scongiurare proprio il balzello dell’iva.
Giratela come volete, ma la benzina e tutti i carburanti derivati dal petrolio rappresentano un’attrazione irresistibile per qualsiasi governo italiano, sia che sia composto da politici praticanti che da illustri professori filoeuropei. Se servono soldi e in Italia ne servono parecchi, si bastonano gli automobilisti, poi magari si toccano i fumatori e gli altri consumatori. Insomma, qualsiasi cosa succeda, un bell’aumento dei prezzi della benzina rappresenta sempre la soluzione ideale.
Così, grazie alle bizze dei nostri governanti, da domani la benzina avrà un prezzo maggiorato di 1,5 centesimi, il [glossario slug=”gasolio”] di 1,4 centesimi e il [glossario slug=”gpl”] di 0,7 centesimi. Quindi non sarà difficile sfiorare i 2 euro per un litro di verde, soprattutto in autostrada dove i prezzi tendono a salire ulteriormente.. Tutto questo quando ci sono nazioni come la Spagna dove si trovano benzinai no logo con prezzi, verificati da noi la scorsa settimana, che arrivano persino a 1,246 euro per un litro di gasolio, tanto per fare un esempio! Ma anche in Germania i costi sono decisamente più bassi.
D’accordo noi abbiamo le accise, che alzano inesorabilmente i prezzi, e a proposito di queste, è doveroso dire che il governo si stava organizzando per aumentarle di 2 centesimi a litro per il 2013 e di 2,5 centesimi a litro fino a febbraio 2015. Di conseguenza, i prezzi dei carburanti sarebbero aumentati lo stesso, anche di più di quanto saliranno domani. L’inesorabile epilogo però, vedrà tra qualche mese un aumento ulteriore dei costi dei carburanti perché il debito italiano aumenterà, serviranno altri fondi per rispettare i patti con la Comunità Europea, e allora, dopo tanti studi, qualcuno avrà la brillante ed originale idea di ritoccare le accise nonostante l’aumento dell’iva al 22%.
Il consiglio è quello di risparmiare, almeno questa settimana, facendo benzina in serata, di guidare senza sfruttare troppo il motore, per consumare meno. Lo so, non è molto, ma al momento è l’unica maniera per limitare i danni. Purtroppo, con l’aumento dei costi dei carburanti, aumenteranno anche quelli per i trasporti e, di conseguenza, quelli delle merci. Forse è il caso che qualche organismo “superpartes” vigili su questo facile accanimento verso gli automobilisti e, come per la telefonia, imponga dei prezzi equivalenti dei carburanti per tutti i paesi della Comunità Europea.
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