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Cartello riciclo auto: multe record di 458 mln per Volkswagen, Renault e Stellantis

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 1 apr 2025
Cartello riciclo auto: multe record di 458 mln per Volkswagen, Renault e Stellantis
UE multa Volkswagen, Renault e Stellantis per 458 milioni di euro. Scopri il cartello illegale sul riciclo dei veicoli a fine vita.

Il settore automobilistico europeo è stato scosso da una sanzione senza precedenti: una multa complessiva di 458 milioni di euro inflitta dalla Commissione Europea per un caso di concorrenza sleale nel mercato del riciclo dei veicoli a fine vita. L’indagine ha portato alla luce un cartello riciclo auto che ha distorto il mercato per oltre 15 anni, coinvolgendo 16 dei principali produttori del settore.

Tra i colossi colpiti, Volkswagen, Renault e Stellantis hanno subito le multe più salate, rispettivamente di 128, 81 e 75 milioni di euro. Tuttavia, Mercedes-Benz è riuscita a evitare sanzioni grazie alla sua collaborazione come informatore nel programma di clemenza della Commissione.

Al centro dell’inchiesta vi è la strategia denominata “Zero-Treatment-Cost”, una pratica che negava compensi agli autodemolitori per il trattamento dei veicoli fuori uso, sostenendo che fosse già un’attività redditizia. Inoltre, le aziende scambiavano informazioni riservate, manipolando così le dinamiche di mercato e limitando la concorrenza naturale.

Cartello riciclo auto, il nodo cruciale

Di particolare gravità è stata l’intesa tra i produttori di non promuovere l’uso di materiali riciclati nei nuovi modelli, una decisione che ha impedito alla sostenibilità ambientale di emergere come criterio competitivo e come valore aggiunto per i consumatori. Questo “accordo sul silenzio ambientale” ha ulteriormente sottolineato l’impatto negativo delle pratiche anticoncorrenziali non solo sul mercato, ma anche sull’ambiente.

L’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha avuto un ruolo cruciale nel coordinare e facilitare queste pratiche, organizzando incontri e scambi di informazioni tra le aziende coinvolte.

Le sanzioni rappresentano un monito chiaro per l’intero settore automobilistico: il rispetto delle regole di mercato non è solo una questione legale, ma anche una responsabilità sociale verso l’ambiente e i consumatori. In un’epoca in cui la sostenibilità è una priorità globale, episodi come questo mettono in evidenza l’urgenza di una maggiore trasparenza e di un impegno autentico verso pratiche più etiche e responsabili.

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