C'è un nuovo pretendente per Nissan, chi sta mirando alle quote di Renault?
“Se ci fosse una necessità operativa, lo prenderemmo in considerazione, ma il nostro obiettivo non è l’acquisto di azioni: vogliamo cooperare”. Con queste parole, il presidente di Foxconn, Young Liu, ha aperto alla possibilità di una collaborazione strategica con Nissan, che potrebbe includere l’acquisizione del 36% delle quote attualmente detenute da Renault nel costruttore giapponese.
Foxconn vuole una cooperazione industriale
Questa mossa potrebbe rappresentare un punto di svolta nel settore automobilistico, già impegnato nella transizione verso le auto elettriche. Foxconn, noto fornitore di Apple, non mira a una semplice partecipazione azionaria, ma punta a costruire una cooperazione industriale che potrebbe ridefinire gli equilibri globali del mercato automobilistico.
Per Nissan, alle prese con una crisi caratterizzata da difficoltà finanziarie e un calo delle vendite, questa opportunità potrebbe rappresentare una vera ancora di salvezza. Dopo il fallimento delle trattative di fusione con Honda, la casa giapponese potrebbe trovare in Foxconn un partner tecnologico capace di accelerare la transizione verso la mobilità elettrica.
Renault si disfarebbe di Nissan per monetizzare
Dal lato opposto, Renault potrebbe sfruttare questa occasione per monetizzare la sua partecipazione in Nissan, valutata circa 3,5 miliardi di dollari. Il gruppo francese, guidato da Luca de Meo, sta infatti rivedendo la sua strategia globale, concentrandosi sullo sviluppo di veicoli elettrici e soluzioni di mobilità sostenibile.
Questa potenziale partnership si inserisce in un panorama più ampio di trasformazione dell’industria automobilistica, dove le competenze tecnologiche diventano sempre più cruciali. Foxconn, che ha già avviato diverse iniziative nel settore dei veicoli elettrici, ambisce a replicare nel comparto automotive il successo ottenuto nella produzione elettronica.
Tuttavia, l’eventuale collaborazione solleva interrogativi sull’impatto che potrebbe avere sull’occupazione e sulla strategia industriale giapponese, in un mercato sempre più competitivo e dominato da costruttori cinesi e da Tesla.
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