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Citroen, le sospensioni che rivoluzionarono l’automobile

Di Redazione
Pubblicato il 26 lug 2018
Citroen, le sospensioni che rivoluzionarono l’automobile
La genialità di Paul Magès ha dato vita alle futuristiche sospensioni idropneumatiche capaci di offrire il massimo confort e la migliore tenuta di strada.

La storia delle celebri ed iconiche sospensioni delle auto Citroen è legala al nome di Paul Ernest Mary Magès, nato nel 1908 ad Aussois, in Savoia. Fresco di diploma di disegnatore viene assunto nei centri studi della Casa del Double Chevron dove si distingue rapidamente e inizia una brillante carriera. Dopo aver passato solo pochi mesi sui tavoli da disegno si trasferisce al reparto collaudi dove immediatamente si fa notare dal direttore del dipartimento che lo vuole all’ufficio progetti dove lavora anche il celebre ingegner André Lefebvre.

Mentre quest’ultimo si occupa della ripartizione delle masse, Magès ha il compito di scoprire come dosare la frenata in funzione della massa per il progetto del Type-H, considerato da tutti il primo veicolo commerciale dell’epoca moderna. Grazie al suo ingegno, Magès progetta un limitatore di frenata in funzione della posizione angolare della barra antirollio posteriore: più è inclinata, maggiore è il carico e quindi il flusso di liquido ai freni idraulici posteriori.

Durante le sue ricerche, Magès inizi a pensare che se il sistema di sospensioni potesse “calcolare” il carico si potrebbe dosare la frenata in modo ottimale. La geniale idea deve però essere supportata da una soluzione altrettanto rivoluzionaria. Un altro problema che si pone è quello di coniugare la tenuta di strada con la flessibilità, ovvero bilanciare al meglio il confort e la tenuta di strada. Se le sospensioni sono troppo morbide, la vettura risulta instabile, mentre se risultano troppo rigide i passeggeri devono subire tutte le asperità del terreno.

La soluzione arriva all’improvviso: si tratta di una sospensione inedita che sostituisce le molle metalliche con un cuscino d’aria morbido e collegato alle ruote da un liquido incomprimibile. Grazie alla combinazione degli elementi “aria ed acqua” nasce la sospensione idropneumatica. Questa nuova soluzione viene testata in principio sulla TPV, ma a causa dei costi elevati il progetto viene trasferito sulla successiva VGD. Ed è così che la VGD, ovvero la futura DS, viene equipaggiata con l’incredibile invenzione di Paul Magès.

Alla fine, la prima Citroen di serie a montare le sospensioni idropneumatiche sarà versione speciale della Traction Avant, la 15Six H (come Hydropneumatique) lanciata nel 1954, con sospensione posteriore idraulica e autolivellante. La 15Six H fa da “banco prova” per la DS19, presentata un anno dopo e dotata di sospensione idraulica sulle quattro ruote. La DS19 viene seguita da altri modelli con sospensioni idropneumatiche sempre più sofisticate come le SM, GS, CX e BX. Il Costruttore d’oltre alpe riesce in seguito a combinare le sospensioni idropneumatiche con l’elettronica con il modello XM (1989), equipaggiato con una sospensione a flessibilità variabile denominata “idrattiva”. Quest’ultimo tipo di sospensioni viene evoluto nel corso degli anni con le versioni idrattiva II dedicata alla Xantia (1993) e idrattiva III e indrattiva III plus sulla C5 (2000).

Una delle ultime tappa dell’avvincente storia delle sofisticate sospensioni Citroen arriva con la nuova C4 Cactus. Quest’ultima vanta infatti l’uso delle sospensioni con Smorzatori Idraulici Progressivi capaci di offrire una maggiore libertà di escursione al veicolo, regalando così effetto “tappeto volante” che dà la sensazione che la vettura sorvoli le asperità del manto stradale.

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