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Citroen Racing: il racconto del Rally d’Australia

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 21 nov 2017
Citroen Racing: il racconto del Rally d’Australia
La Casa francese chiude al settimo posto con Meeke e guarda al 2018.

Tutto inizia venerdì nelle foreste del nord di Coffs Harbour, piccola stazione balneare tra Sydney e Brisbane. Con i piloti Citroën che partono subito forte: in particolare Meeke, che è secondo in classifica generale dopo la PS2. Ma già nella speciale successiva iniziano i problemi con il driver britannico che lascia per strada una decina di secondi dopo un’uscita dalla sede stradale. Nonostante tutto, a metà giornata conserva la posizione, e vanta un secondo di vantaggio sul compagno di squada Breen. Le fasi inziali sono andate peggio a Lefebvre, che nella PS1 è stato rallentato da una foratura e gravita al nono posto.

Al secondo passaggio Meeke conserva il secondo posto, ma poi termina terzo dopo il sorpasso di Thierry Neuville nella speciale tracciata sulle rive dell’Oceano Pacifico. L’impegnativo tracciato, sommato alla scarsa esperienza su questo terreno, oltre a qualche errore, relegano Breen e Lefebvre, rispettivamente, al quinto ed al nono posto.

Si arriva così alla famigerata speciale di Nambucca, che con i suoi circa 50 km nella foresta pluviale australiana, inaugura la seconda tappa e ci si mette anche la pioggia a complicare la situazione. Quindi, nella PS12  Kris Meeke urta un ponte danneggiando la sospensione posteriore della sua C3 WRC+ ed è costretto  al ritiro.

Craig Breen, protagonista di una giornata regolare e senza errori, termina la seconda tappa in quarta posizione, e con il miglior tempo nella PS15 è in odore di podio. Mentre Lefebvre risale fino al settimo posto. Lo stesso la domenica nella PS17 sbatte contro un albero ed è costretto all’abbandono. Stessa sorte tocca poco dopo a Breen, cappottato più volte nella PS18!

A difendere i colori Citroën rimane il solo Meeke che, ripartito nel Rally2 per dei test in situazione reale di gara, sigla il quinto tempo nella Power Stage e si classifica al settimo posto assoluto.

Insomma, non il risultato migliore tra quelli possibili, ma una prova che deve far riflettere su come orientare il lavoro del team in vista di un 2018 che si annuncia ancora più incandescente e dove la validità della C3 WRC+ potrebbe fare la differenza.

 

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