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Italia a tutta carica: oltre 65.000 colonnine per l’auto elettrica, boom nel 2025

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 25 apr 2025
Italia a tutta carica: oltre 65.000 colonnine per l’auto elettrica, boom nel 2025
In Italia, 66 mila colonnine di ricarica supportano la crescita della mobilità elettrica. Lombardia in testa e autostrade più attrezzate.

L’Italia si conferma sempre più orientata verso una mobilità elettrica, grazie a un’infrastruttura di ricarica in continua espansione. Al 31 marzo 2025, il nostro Paese conta ben 65.992 colonnine di ricarica attive, con un incremento di 11.828 nuove installazioni nell’ultimo anno e 1.601 aggiunte solo nel primo trimestre del 2025. Nonostante il 15,8% dei punti di ricarica sia ancora in attesa di connessione, l’efficienza delle procedure di collegamento è migliorata, secondo quanto riportato dall’associazione Motus-E. Questo progresso, tuttavia, è ostacolato da alcune problematiche burocratiche che richiedono ancora soluzioni definitive.

Colonnine di ricarica, comanda la Lombardia

La distribuzione geografica delle infrastrutture di ricarica vede il Nord Italia al comando, con la Lombardia che si distingue per il maggior numero di punti di ricarica, ben 13.306. Seguono il Lazio con 7.040 e il Piemonte con 6.351. Completano la top five il Veneto (6.031) e l’Emilia-Romagna (5.225). Anche a livello provinciale, Roma domina con 5.605 colonnine, seguita da Milano con 4.414 e Napoli con 3.046. Questi numeri testimoniano un progressivo avvicinamento tra le regioni settentrionali e quelle meridionali, riducendo gradualmente il divario infrastrutturale.

In autostrada si migliora

Particolarmente significativo è il miglioramento della rete autostradale, dove quasi la metà delle aree di servizio (45,5%) è ora dotata di colonnine di ricarica. L’86% di queste utilizza la corrente continua, permettendo ricariche rapide, e il 64% offre una potenza superiore ai 150 kW. Questo sviluppo rende i viaggi a lunga percorrenza sempre più praticabili per i veicoli elettrici, eliminando uno dei principali ostacoli alla loro diffusione. Fabio Pressi, presidente di Motus-E, sottolinea che l’Italia si trova in una “Fase 2” della mobilità elettrica, posizionandosi tra i Paesi europei con il miglior rapporto tra infrastrutture e veicoli elettrici circolanti.

Serve una spinta strategica

Le sfide future si concentrano sull’implementazione di hub di ricarica ad alta potenza e su una distribuzione ancora più capillare e uniforme delle infrastrutture. La visione di Pressi include un’Italia dove ogni cittadino possa accedere facilmente alle colonnine di ricarica, indipendentemente dalla sua posizione geografica. Questo obiettivo richiede investimenti strategici e una collaborazione tra pubblico e privato per superare gli ostacoli burocratici e infrastrutturali ancora presenti.

Questa transizione verso una mobilità sostenibile rappresenta un’opportunità non solo per ridurre le emissioni di CO2, ma anche per stimolare l’innovazione tecnologica e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il potenziamento delle infrastrutture, insieme a politiche di incentivo all’acquisto di veicoli elettrici, potrebbe consolidare ulteriormente la leadership dell’Italia in questo settore.

In sintesi, il progresso delle infrastrutture di ricarica, l’espansione della rete sulle autostrade e l’impegno di associazioni come Motus-E dimostrano che il futuro della mobilità in Italia è sempre più elettrico. Il Paese sta tracciando una strada che non solo risponde alle esigenze di sostenibilità ambientale, ma che mira anche a posizionarsi come esempio di innovazione a livello europeo.

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