Colonnine di ricarica sotto attacco: la Polizia interviene per fermare i furti di rame
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Una recente operazione della Polizia di Stato ha messo fine a una serie di furti rame che hanno danneggiato diverse colonnine di ricarica per veicoli elettrici nella capitale. Tre individui, due uomini di 48 e 49 anni e una donna di 30, tutti residenti a Roma, sono stati arrestati dopo un’indagine condotta dal commissariato Tuscolano. I sospetti sono stati individuati grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza, che hanno permesso di risalire alla targa dell’auto noleggiata dalla banda per compiere i furti.
Il caso ha preso avvio con il furto presso una stazione di ricarica Enel X situata in via Berlinguer a Ladispoli. Durante la perquisizione del veicolo utilizzato dai malviventi, gli agenti hanno rinvenuto ben 16 cavi di rame, molti dei quali provenienti proprio dall’impianto di Ladispoli. Questo episodio rappresenta solo la punta dell’iceberg di una problematica più ampia che ha coinvolto anche altre reti di ricarica come Free to X e Renexia. Particolarmente eclatante è stato il caso di una colonnina Free to X situata lungo l’autostrada A1 nei pressi di Guidonia, completamente privata del suo cavo di ricarica.
I dubbi sui furti di colonnine di ricarica restano
L’ondata di furti di colonnine di ricarica mette in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture per la mobilità elettrica in Italia, sollevando interrogativi sulla sicurezza di queste installazioni. Enel X, che gestisce la rete di ricarica più estesa del paese, è risultata particolarmente colpita. Questo fenomeno non solo compromette il funzionamento delle colonnine, ma rischia anche di minare la fiducia degli utenti nella transizione verso un sistema di trasporto più sostenibile.
L’indagine, coordinata dal dirigente Fabio De Angelis del commissariato di via Vilnius, rappresenta un successo significativo per le forze dell’ordine. Tuttavia, rimangono ancora molte domande aperte: i tre arrestati agivano per conto proprio o erano parte di un’organizzazione più ampia? E, soprattutto, quali misure possono essere adottate per prevenire ulteriori episodi di questo tipo?
Una delle soluzioni proposte è l’implementazione di sistemi di sicurezza più avanzati, come telecamere ad alta risoluzione, sensori di movimento e allarmi in tempo reale collegati direttamente alle forze dell’ordine. Inoltre, una maggiore collaborazione tra operatori di rete e autorità potrebbe favorire la creazione di protocolli standardizzati per la protezione delle infrastrutture.
La questione assume una rilevanza ancora maggiore se si considera l’obiettivo dell’Italia di accelerare l’adozione di veicoli elettrici come parte della sua strategia di sostenibilità. Ogni atto di vandalismo o furto non solo rappresenta un danno economico diretto, ma rischia di rallentare un cambiamento cruciale per il futuro del trasporto e dell’ambiente.
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