Come evitare gli incidenti stradali in auto: i nostri consigli
Come si evitano gli incidenti in auto? Quali accorgimenti adottare per una guida sicura e che non ci coinvolga in una collisione con altri veicoli? Si tratta di un argomento di capitale importanza, perché si tratta di adottare tutti gli accorgimenti (di buon senso) tali da rendere il conducente tranquillo della propria condotta al volante. Niente di straordinario né di troppo complicato: è sufficiente essere consapevoli del proprio ruolo di utenti della strada, fare propria la massima evangelica “Non fare agli altri ciò che non vorresti che fosse fatto a te” e, in buona sostanza, essere “buoni automobilisti” (concetto ben diverso dai “bravi automobilisti”).
In questa guida facciamo chiarezza su come evitare gli incidenti stradali, come guidare in modo sicuro per prevenire gli incidenti, i comportamenti da mettere in pratica per essere ragionevolmente sicuri di affrontare un viaggio in tutta sicurezza.
Evita gli incidenti d’auto con questi consigli!
Le nostre indicazioni su come evitare gli incidenti in auto nascono da una considerazione: per guidare in sicurezza, bisogna prima di tutto rendersi conto che sulla strada non si è da soli. Sembra una frase banale, in realtà è davvero così. Da qui nasce il concetto di guida difensiva (o guida preventiva e anticipatoria), che non ci stancheremo mai di raccomandare a chiunque: automobilista, motociclista, autotrasportatore, ciclista.
Qualsiasi veicolo che circola su strada viene condotto da esseri umani (la guida autonoma di Livello 5 è un traguardo tecnologico che vedremo, forse, fra molto tempo). Anche se l’evoluzione delle tecnologie di bordo (ci si riferisce, nello specifico, agli ADAS di Livello 2 avanzato) equipaggia molte vetture di nuova generazione con i sistemi di guida semi-automatizzata, il conducente ha sempre il controllo del veicolo.
Per questo, è fondamentale conoscere gli elementi-base della guida sicura, che prima di tutto consiste nell’essere sempre preparati a prevedere, e nel caso evitare, situazioni di potenziale pericolo. Quindi:
- Avere cura delle condizioni dell’auto, rispettando gli intervalli di manutenzione e controllandone gli elementi principali;
- Non lasciarsi distrarre mentre si è alla guida di un veicolo;
- Rispettare i limiti di velocità, la segnaletica stradale e gli obblighi di precedenza (che, se è necessario, è buona cosa concedere anche se se ne avrebbe diritto);
- Tenere sempre un’adeguata distanza di sicurezza dai veicoli che precedono;
- Rispettare le regole del Codice della Strada sui sorpassi;
- Evitare sempre come la peste la guida in stato di ebbrezza;
- Fare molta attenzione quando si guida in condizioni meteo avverse.
Controlla l’auto prima di partire
L’automobile è uno strumento di svago e di lavoro. Di più: per molti utenti, è una seconda casa. Se si ritiene (con ragione) che l’abitazione debba essere sempre pulita, dignitosa e in ordine, lo stesso vale per qualsiasi veicolo. Non prendersene cura è un’abitudine di cattiva educazione, che peraltro rischia di mettere a repentaglio la propria e soprattutto altrui sicurezza.
È molto importante rispettare le scadenze di manutenzione dell’auto indicate nel libretto di uso e manutenzione: dunque, sostituire i lubrificanti, i liquidi, i filtri e gli ammortizzatori agli intervalli prescritti dalla Casa costruttrice. Inoltre: tenere la carrozzeria pulita (al buio e in condizioni di scarsa visibilità aiuta ad essere visti meglio dagli altri), mantenere i freni e gli pneumatici in condizioni di efficienza e non farsi scrupoli se sono da sostituire, viaggiare con tutte le luci e il clacson funzionanti, nessuna scheggiatura nel parabrezza.
Tutto questo vale per qualsiasi periodo dell’anno. Se ci si prepara alla partenza per un viaggio, è bene provvedere ad un check-up dell’auto, in modo da controllare ed eventualmente sostituire i componenti e gli accessori usurati.
- Verifica dei liquidi: liquido di raffreddamento, lavavetro, olio dei freni e del servosterzo. I livelli devono sempre essere quelli corretti, cioè appena al di sotto del “massimo” contenuto in ciascuna vaschetta. L’olio motore deve essere a tre quarti;
- Controllare l’usura degli pneumatici e condizioni della ruota di scorta. Per essere in regola con le prescrizioni del Codice della Strada, lo spessore del battistrada non può essere inferiore a 1,6 mm. È chiaro che si è ancora più sicuri se lo spessore è maggiore: per questo, è opportuno sostituire entrambi gli pneumatici del medesimo assale (le gomme vanno cambiate sempre in coppia!) non appena i tasselli del battistrada raggiungono uno spessore di 3 mm. Per accorgersene, ci sono diverse soluzioni: gli indicatori di spessore collocati sul battistrada stesso, uno spessimetro oppure una moneta da 2 euro: se la parte esterna (quella zincata) entra completamente nel battistrada, si può stare tranquilli. In caso contrario, cambiare le gomme. Anche la ruota di scorta necessita di attenzione: siccome la si utilizza di meno, gli esperti consigliano di tenerla ad una pressione di gonfiaggio leggermente superiore rispetto a quelle montate. Già che siamo in tema di pressione degli pneumatici: è fondamentale rispettare, anche in funzione del carico a bordo, i valori indicati nel libretto di uso e manutenzione e nella targhetta posizionata in corrispondenza della porta lato guida oppure dietro lo sportellino del bocchettone di rifornimento carburante;
- Pulizia dei filtri. Verificare le condizioni del filtro dell’aria, dell’olio e del carburante, per mantenere il motore in efficienza. I filtri puliti aiutano a tenere sotto controllo i consumi, le emissioni ed evitano malfunzionamenti (come ad esempio un minore afflusso di carburante oppure un aumento delle emissioni);
- Controllo dei freni. Se non è stato controllato da tempo, un esame all’impianto frenante è consigliabile. Si tratta di far verificare, presso un’officina specializzata, le condizioni dei dischi, delle pastiglie e delle pinze dei freni, del liquido e dell’ABS;
- Batteria e luci. La verifica di carica della batteria si effettua con un multimetro (qualsiasi elettrauto è in grado di farla): se la tensione a riposo della batteria è di 12,6-12,8V, le sue condizioni sono perfette. Se scende al di sotto di 12,3V, è necessario ricaricare l’accumulatore il più presto possibile (ma è meglio sostituire la batteria “tout court”). L’impianto di illuminazione non deve evidenziare alcuna défaillance: tutte le luci devono funzionare. Quindi: luci di posizione o luci diurne, anabbaglianti, abbaglianti, luci di retromarcia, luci di posizione posteriori, stop, luci targa, indicatori di direzione e “quattro frecce” d’emergenza. È opportuno, nella preparazione dell’auto per un viaggio, avere sempre con se un kit di lampadine d’emergenza. Se si vuole essere sicuri, la visita dall’elettrauto per il controllo di carica della batteria può completarsi con un test di luminosità e di corretta direzione del fascio luminoso;
- Controllo dei tergicristalli. I tergicristalli devono funzionare sempre, e questo è pacifico. Bisogna tuttavia controllare che le spazzole dei tergicristalli non siano usurate: se lasciano sottili strisce di acqua o aloni sul parabrezza, vuol dire che sono consumate e quindi da sostituire;
- Controllo del climatizzatore. Un’occhiata al “clima” è sempre opportuna, prima di un viaggio. Se il livello del liquido è basso, si rischia di sforzare troppo l’impianto A/C, e in ogni caso non gli si permette di funzionare a dovere (quindi: poca aria fresca in estate, e poca capacità di disappannamento dei vetri durante l’inverno). Inoltre, il climatizzatore in ordine assicura il comfort per conducente e passeggeri. Importante: l’eventuale ricarica del gas refrigerante va fatta effettuare presso un’officina specializzata, e con l’utilizzo dello stesso tipo di gas;
- Controllo dei documenti di guida e del veicolo. Per essere in regola, controllare che la patente di guida sia in corso di validità, che il veicolo non sia in ritardo con la revisione periodica né con il pagamento delle tasse automobilistiche (bollo auto), e che l’assicurazione RC Auto sia stata rinnovata.
Evita le distrazioni alla guida
Per guidare in sicurezza, è fondamentale mantenersi concentrati su ciò che si sta facendo: appunto, governare il veicolo. Gli occhi devono essere rivolti sulla strada, e sugli specchi retrovisori per controllare ciò che avviene dietro la vettura. È assolutamente vietato lasciarsi distrarre da altre azioni, come utilizzare il telefono cellulare o armeggiare con le dita sul navigatore o la radio. Se si ha la necessità di usarli spesso, è molto meglio orientare la propria scelta su un’auto equipaggiata con infotainment a comandi vocali. È bene ricordare che il Codice della Strada proibisce di guidare tenendo in mano qualsiasi device portatile che presupponga l’allontanamento anche soltanto momentaneo di una mano dal volante. In questi casi, è obbligatorio attendere qualche minuto, fermare l’auto nel più vicino parcheggio, spegnere il motore, e telefonare.
Rispetta i limiti di velocità
La guida in sicurezza per evitare incidenti implica anche il rispetto dei limiti di velocità. Anche se la strada è libera, rettilinea e le condizioni meteo sono favorevoli, è bene non farsi prendere la mano (e… il piede), e restare nei limiti imposti sul quel tratto. Alla peggio, si arriverà a destinazione qualche minuto dopo (sempre ammesso che ciò avvenga davvero: basta un minimo rallentamento, alcuni semafori rossi e uno “stop”, ed è facilissimo annullare l’effimero “vantaggio” di tempo in precedenza accumulato), e si può stare tranquilli perché si è evitata una multa per eccesso di velocità. In effetti, gli imprevisti possono sempre accadere: quindi, meglio avere un po’ di calma e guidare con un occhio vigile sui cartelli che indicano i limiti di velocità (e se si hanno dei dubbi, il navigatore di bordo o una delle numerose App per smartphone funzionano benissimo per informare sui limiti in un determinato tratto).
Mantieni la distanza di sicurezza
Saper prevedere ciò che potrebbe capitare davanti a noi è una delle regole fondamentali del buon automobilista. Il che non significa “andare piano sempre e comunque”. Vuol dire, semplicemente, usare la necessaria prudenza in relazione a diversi fattori:
- Tipo del veicolo che si sta guidando;
- Presenza o meno di sistemi di sicurezza attiva o ADAS;
- Condizioni di usura degli pneumatici e delle sospensioni;
- Intensità del traffico;
- Limiti di velocità;
- Condizioni della strada e climatiche;
- Visibilità;
- Carico a bordo;
- Grado di affaticamento del conducente, prontezza di riflessi e tempi di reazione.
Si tratta di parametri quanto più vari, e in effetti il Codice della Strada (art. 149 CdS) non fornisce alcuna indicazione precisa in merito alla distanza minima di sicurezza da tenere in rapporto ai veicoli che precedono. La legge indica solamente che:
“Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”.
Le uniche prescrizioni di legge sulla distanza da tenere fra veicoli che precedono e quelli che seguono riguardano:
- La presenza di segnali di divieto (che impongono di mantenere la distanza minima di sicurezza indicata);
- L’obbligo di tenersi ad almeno 20 m (e procedendo con la massima cautela) dietro macchine sgombraneve o spargitrici;
- Particolari situazioni fuori dei centri abitati, in presenza di un divieto di sorpasso che vale solamente per alcune categorie di veicoli: in questo caso, bisogna mantenersi ad almeno 100 m (e comunque, questa disposizione non si applica nei tratti di strada con due o più corsie per senso di marcia).
In linea di massima, per determinare una corretta distanza di sicurezza bisogna sommare lo spazio di frenata necessario per fermare la vettura alla velocità che si sta tenendo in quel momento, al tempo di reazione del conducente, cioè quanto intercorre (in genere fra mezzo secondo e un secondo e mezzo) fra l’accorgersi che il veicolo che precede ha iniziato a rallentare, oppure ha già acceso gli “stop”, e la reazione di inizio frenata.
Attenzione alla guida sotto la pioggia: se la strada è bagnata, gli spazi di frenata aumentano del 20-30% (tant’è vero che il Codice della Strada impone di non superare, in caso di pioggia, il limite massimo di 110 km/h anziché 130 sulle autostrade, e 90 km/h anziché 110 sulle strade extraurbane principali, ovvero superstrade). Va quindi usata ancora più prudenza, e bisogna calcolare una distanza di sicurezza tale da evitare un tamponamento al veicolo che precede e, nello stesso tempo, garantirci una visibilità adeguata.
Attenzione alla pioggia intensa
Se si guida con la pioggia, ci si trova a doversi misurare con un importante “banco di prova” per testare le proprie qualità di calma e prudenza. In effetti, è essenziale tenere a mente che se l’asfalto è bagnato, non necessariamente si rischia di provocare un incidente. Se non fosse così, milioni di automobilisti nel mondo non guiderebbero quando piove. La guida con forte pioggia esige tranquillità: se si ha paura (ma non c’è motivo, se il veicolo è in ordine , meglio attendere che smetta di piovere o rimandare la propria partenza.
Per sentirsi ancora di più al sicuro se si deve guidare con pioggia intensa, è bene seguire una serie di suggerimenti:
- Sapere che l’impianto frenante dell’auto è in ordine, ed essere “delicati” con il piede;
- Controllare la propria velocità, tenere ben salde entrambe le mani sul volante (non c’è bisogno di stringerlo: anzi, ciò favorisce l’affaticamento muscolare e lo stress), e regolare l‘andatura del veicolo in modo da avere un adeguato margine di aderenza, non dover essere costretti a brusche frenate né improvvise accelerazioni, non percorrere le curve a velocità elevata, considerare che la visibilità può ridursi e mantenersi piuttosto lontani dagli altri veicoli;
- Tenere una distanza di sicurezza tale da scongiurare qualsiasi rischio di tamponamento: per minimizzare gli effetti della ridotta aderenza degli pneumatici sul bagnato gli esperti consigliano di aumentare la distanza dal veicolo che precede dal 20% all’80% (a seconda delle condizioni);
- Lasciare accese le luci anabbaglianti anche di giorno, e anche nei centri urbani (e avere cura che tutte le lampadine del veicolo siano perfettamente funzionanti: dunque anche le luci di posizione anteriori e posteriori, gli “stop”, gli indicatori di direzione, le luci di retromarcia e le luci targa);
- Essere certi che lo spessore del battistrada delle gomme che equipaggiano l’auto sia adeguato (almeno 3 mm), per scongiurare o quantomeno minimizzare i rischi di aquaplaning (e per questo bisogna guidare con prudenza, ed evitare le pozzanghere!), e mantenere la pressione di gonfiaggio delle gomme al corretto valore;
- Mantenere i tergicristalli nelle ottimali condizioni di funzionamento: vuol dire non soltanto che le spazzole devono detergere il parabrezza dall’acqua, ma che anche tutti i comandi (varie velocità e intermittenza) devono essere in ordine;
- Avere cura che il dispositivo di disappannamento dei vetri sia sempre funzionante: se si guida sotto la pioggia, è del tutto naturale che il parabrezza inizia ad appannarsi. Se questo avviene, la già scarsa visibilità si riduce ancora di più, e aumentano le potenziali situazioni di rischio di incidente. È bene verificare, ad ogni tagliando, che l’impianto A/C del veicolo e le resistenze del lunotto termico siano in grado di funzionare a dovere.
Rispetta le norme sul sorpasso
Il sorpasso è una manovra delicata, che bisogna saper effettuare per essere sicuri di non provocare un incidente. Si tratta, in effetti, di valutare se ne vale la pena oppure se non sia meglio attendere. Per questo, il Codice della Strada elenca tutte le situazioni nelle quali si proibisce il sorpasso.
Riassumiamo brevemente i casi nei quali il sorpasso è vietato.
- In presenza dei segnali di divieto;
- Se non c’è abbastanza spazio libero o la visibilità è insufficiente;
- Se il veicolo che precede o quello che segue ha già iniziato la manovra di sorpasso;
- Se si deve oltrepassare la striscia di mezzeria (semplice o doppia: è bene considerare al striscia continua come un muro);
- In prossimità delle curve, sui tratti ascendenti dei dossi, sulle strade a due corsie con doppio senso di marcia;
- Ai passaggi a livello senza barriere (se la circolazione non è regolata da semafori);
- Agli incroci non regolati;
- Sulle corsie di accelerazione e di decelerazione;
- Sempre quando c’è scarsa visibilità;
- Non si può superare un veicolo che ne sta a sua volta superando un altro, se questo impone di dovere spostarsi sulla corsia riservata al senso di marcia opposto;
- Di veicoli fermi, o in lento movimento, ai passaggi a livello o ai semafori se per farlo si deve impegnare la semicarreggiata del senso di marcia opposto;
- Di veicoli che si muovono lentamente a causa di traffico intenso, se per superarli sia necessario spostarsi sulla corsia riservata al senso di marcia opposto;
- Di un veicolo che ha già rallentato o si è fermato per dare precedenza a pedoni, anche fuori dagli attraversamenti pedonali;
- Di veicoli che appartengono a forze di polizia, vigili del fuoco e ambulanze se sono in servizio di emergenza;
- A destra di un tram o un filobus se non c’è il salvagente.
No alla guida in stato di ebbrezza
L’ultima considerazione è anche una delle più importanti: la guida in stato di ebbrezza. Se si vuole evitare il rischio di provocare un incidente, è bene – anzi: fondamentale – non guidare se si è assunta una bevanda alcolica. Si tratta di un fenomeno del tutto soggettivo: c’è chi “regge bene” l’alcol, e chi meno, come chi non lo regge affatto. La legge impone di non guidare se il livello di alcol nel sangue supera 0,5 g per litro. Siccome nessuno ha la bacchetta magica per auscultare il proprio organismo, è quanto mai consigliabile astenersi dal mettersi alla guida “tout court” se si ha bevuto anche soltanto una piccola quantità di bevanda alcolica.
Del resto, le sanzioni per chi viene pizzicato in stato di ebbrezza sono severe.
Da 543 euro a 2.170 euro se è stato accertato un tasso alcolemico compreso fra 0,5 e 0,8 g/l, con sospensione della patente da uno a tre mesi;
Da 800 euro a 3.200 euro, arresto fino a sei mesi e sospensione della patente da sei mesi a un anno se il tasso alcolemico è compreso fra 0,8 e 1,5 g/l;
Da 1.500 euro a 6.000 euro, con arresto da sei mesi a un anno e sospensione della patente da uno a due anni, se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l. In questo caso, se c’è recidiva (ovvero la stessa violazione accertata per due volte in due anni) la patente viene sempre revocata;
Se il conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale, le sanzioni vengono raddoppiate, e c’è il fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni. Nel caso in cui si accerti un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, la patente viene sempre revocata.
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