Dopo “Motiv” e “Sport Ride Concept”, alla rassegna che prende il via il 28 ottobre il marchio giapponese svelerà un nuovo prototipo: adotterà la tecnologia di telaio iStream sviluppata da Gordon Murray.
Tra i costruttori più affermati, sono molteplici gli esempi di ampliamento della produzione fra categorie di veicoli differenti tra loro. Questo approccio industriale è stato seguito a più riprese dalle Case giapponesi: Honda e Suzuki su tutti. A loro, da tempo si aggiunge Yamaha: il marchio di Iwata, non certo nuovo nel settore automotive – si ricorda l’attività di motorista in F1, svolta fra il 1989 e il 1997 con la fornitura dei motori a diverse scuderie, e culminata nel secondo posto conquistato dalla Arrows di Damon Hill nel GP d’Ungheria 1997 – da alcuni anni affila le armi in vista di un suo possibile ingresso fra i Costruttori automobilistici.
Una ulteriore anticipazione, relativa ad una nuova prefigurazione di autovettura a marchio Yamaha, è attesa all’imminente Salone di Tokyo 2017. La rassegna (in programma per il pubblico da sabato 28 ottobre a domenica 5 novembre) vedrà il marchio giapponese presente in forze: non meno di sei anteprime mondiali, fra moto, scooter, e-bike; e, appunto, concept di autovetture.
Il prototipo sarà svelato, questo sì; al momento, il Costruttore di Iwata non rilascia alcun dettaglio tecnico di anticipazione: si può, di conseguenza, avanzare alcune speculazioni su ciò che vedremo al Salone di Tokyo 2017.
Gli appassionati ricorderanno che già a Tokyo 2015 Yamaha aveva esposto una concept: si trattava, in quella occasione, della Sport Ride Concept, una piccola coupé due posti dalla tecnologia della struttura sviluppata con il metodo iStream, progettato dall’ex tecnico F1 Gordon Murray. Ancora precedentemente (Tokyo 2013), Yamaha aveva esposto “Motiv”, citycar che ereditava l’expertise di sviluppo tecnologico sostenibile per la realizzazione del telaio avanzata dallo stesso ingegnere sudafricano.
La concept attesa al Salone di Tokyo 2017 potrebbe essere un sunto dei due prototipi risalenti a due e quattro anni fa; oppure una evoluzione di questi; o, ancora, un progetto tutto nuovo. È chiaro che il bagaglio di esperienza tecnica maturato con Motiv e con Sport Ride Concept dovrebbe essere stato conservato. Alla base di tutto, e si ritiene che ciò verrà mantenuto, è la tecnologia “iStream” messa a punto dal sudafricano Gordon Murray, per lungo tempo in forza al team Brabham in F1 e, successivamente, “firma” tecnica del progetto McLaren F1 “stradale”.
Il procedimento iStream, nel 2015 è evoluto in una nuova tecnologia (studiata da Murray in partnership con Toray Industries, Innovate UK ed ELG) nella quale la fibra di vetro viene sostituita da resine polimeriche rinforzate con fibra di carbonio (CFRP): due fogli vengono incollati fra loro mediante una struttura “a nido d’ape” e sovrapposti ad un telaietto in sottili tubi in acciaio, in modo da offrire una studiata leggerezza dell’insieme e – ciò che più conta ai fini del possibile sviluppo commerciale di un veicolo che ne viene equipaggiato – una particolare attenzione ai costi di produzione. Lo stesso Gordon Murray aveva dichiarato che iStream sarebbe il primo telaio con largo impiego di carbonio economicamente vantaggioso e adatto a grandi volumi di produzione: ogni ciclo di montaggio richiederebbe 100 secondi, e ciò consentirebbe un abbattimento fino all’80% degli investimenti e fino al 60% dell’energia necessaria al processo produttivo.