Al Easter Safari di Moab, nello Utah, Jeep presenta sei versioni speciali del suo pick-up Gladiator. Si tratta di modelli unici e ispirati al mondo offroad.
Siamo giunti all’edizione numero 53 dell’Easter Safari di Moab, nello Utah, e per l’occasione Jeep porta ben sei varianti del suo pick-up, il Gladiator, assoluto protagonista di questa rassegna. La clientela del nord America è particolarmente affascinata da questi, perciò Jeep si è sbizzarrita con i suoi concept particolari del Gladiator, chiamati: Five-Quarter, J6, Wayout, Flatbill, JT Scrambler e Gladiator Gravity. Alcune sono dei pezzi unici e molto distanti dal veicolo di serie, in altri casi potremmo parlare di una versione più che accessoriata del Gladiator standard. Il comune denominatore di tali prototipi è comunque la capacità di destreggiarsi con grande fierezza nei percorsi polverosi delle strade non battute.
Jeep J6 e Wayout
Il J6 è un chiaro omaggio al passato, in particolare al modello Honcho del 1978, del quale riprende anche la tinta Brilliant Blue. Cabina singola e Hard Top e cassone più lungo (1,83 metri totali) sono i suoi tratti distintivi. Notevole anche l’assetto rialzato di 5,1 cm, i cerchi da 17″, così come la barra frontale con luci aggiuntive e rollbar posteriore con luci Led. Nell’abitacolo ci sono inserti per la plancia in tinta con la carrozzeria, dei rivestimenti di pelle Katzkin e un pannello dedicato ai comandi delle luci aggiuntive. Il propulsore designato è il V6 3.6 aspirato, unità più in voga negli USA.
Il Jeep Wayout è invece pensato per affrontare ogni tipo di strada, o meglio fuori strada. La sua base di partenza è la versione Rubicon del Gladiator, e si caratterizza per una carrozzeria in tinta mimetica, per un assetto rialzato di 5,1 cm, per dei cerchi in lega da 17 pollici di metallo verniciato, oltre che per il verricello anteriore e lo snorkel per il propulsore. Il quadro è completato da serbatoi aggiuntivi integrati nella fiancata posteriore e da una tenda issata sopra al vano posteriore.
Jeep Five-Quarter e Flatbill
In questo caso il prototipo di Jeep Gladiator strizza l’occhio al mondo dell’esercito a stelle e strisce, infatti il Five-Quarter prende ispirazione dal M-715 militare del 1968. Si tratta di un esemplare unico con telaio rinforzato e con sospensioni che adoperano un sistema a molle con assali rinforzati e pneumatici specifici da 40″ con cerchi beadlock da 20″. Sotto al cofano si trova un 6.2 litri Hemi Hellcrate con compressore volumetrico da oltre 700 CV che viene abbinato a un cambio automatico con tre rapporti. La struttura è in vetroresina e fibra di carbonio, il tetto di tela è ribassato di 8,9 cm, mentre l’abitacolo è spartano.
Nella Jeep Flatbill abbiamo un “cassone” nel quale sono adagiate due moto con un sistema di trasporto dedicato completo di rampe. Questa versione è dotata di cerchi da 20″ con pneumatici da 40″, ammortizzatori specifici, assali Pro-Rock 60, assetto rialzato di 10,2 cm, passaruota allargati e paraurti specifici. Il modello da cui prende spunto è la versione Rubicon del Gladiator.
Jeep JT Scrambler e Jeep Gladiator Gravity
Jeep JT Scrambler ed è subito anni ’80, perché questo modello manda alla memoria il vecchio CJ-7. Qui abbiamo grafiche in Punk’N Metallic Orange e Nacho in contrasto con il tetto rigido marrone. Anche in questo caso abbiamo un assetto rialzato di 5,2 cm che prevede cerchi di lega da 17″ bicolore e pneumatici da 37″. All’interno abbiamo rivestimenti in pelle Katzkin in tinta Amaretto Brown con cuciture arancio.
Il Gladiator Gravity è quello più vicino alla produzione di serie ed è una vetrina ambulante degli accessori Mopar. Abbiamo cerchi da 17″ con pneumatici da 35″, luci aggiuntive a Led, scarico sportivo, impianto di aspirazione modificato, portiere tubulari, tetto apribile di tela e un sistema per il trasporto dell’attrezzatura sportiva sopra al vano posteriore originale.