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Corte UE: Uber è un servizio di trasporti e va regolamentato

Di Andrea Tomelleri
Pubblicato il 20 dic 2017
Corte UE: Uber è un servizio di trasporti e va regolamentato
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha classificato Uber come un servizio di trasporti e lascia ad ogni singolo Stato la decisione su come regolamentarlo.

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, dopo essere stata più volte interpellata in merito ai servizi di ride sharing proposti da aziende come il celebre Uber, si è finalmente pronunciata a tal proposito affermando che il servizio di messa in contatto con conducenti non professionisti rientra nell’ambito dei servizi nel settore dei trasporti. L’Europa lascia però ai singoli Stati membri le modalità su come regolamentare questo tipo di servizio di trasporto pubblico.

Il problema relativo alla regolamentazione del ride sharing era stato evidenziato nel 2014 da un’associazione professionale di tassisti di Barcellona che aveva chiesto alla corte locale di bloccare il servizio denominato Uber Pop, perché privo della relativa licenza obbligatoria richiesta dalla città catalana. Dopo essere stato interpellato, il tribunale locale ha girato la richiesta alla Corte di Giustizia europea e quest’ultima ha successivamente accolto la posizione espressa  dall’avvocato generale della Corte di Giustizia.

Dal canto suo, Uber ha ricevuto con favore gli ultimi risvolti della vicenda, sottolineando in una nota ufficiale che il servizio Uber Pop (basato sul lavoro di autisti non professionisti) è ormai quasi sparito dall’Europa, ad eccezione di soli quattro Stati che comunque stanno provvedendo a regolamentare il servizio. Per quanto riguarda l’Italia, secondo Uber, la legge dei trasporti applicata nel nostro paese  – datata 1992 – risulta ormai obsoleta e necessita urgentemente di essere rivista ed aggiornata con lo scopo di rimanere al passo con i tempi e le nuove tecnologie.

Per questo motivo Uber fa sapere di essere disponibile a discutere della nuova regolamentazione insieme al Governo con l’obiettivo di offrire un servizio di ride sharing sicuro ed efficiente e che rispetti le future norme legislative in merito.

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