Crisi dei microchip auto: cos'è, cause e quando finirà
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La pandemia, la crisi energetica, l’invasione russa dell’Ucraina… tutti questi eventi hanno modificato in modo massiccio l’economia globale e la roadmap delle aziende di tutto il mondo in un ambiente che già indicava la stagnazione finanziaria. E, per quanto riguarda il settore automotive, la crisi dei microchip in tutto il mondo ha finito per affossare molte aspirazioni e previsioni di vendita e produzione dei costruttori.
Cosa sono e a cosa servono i chip auto
Prima di parlare dell’importanza dei semiconduttori è opportuno capire cosa sono. Si tratta di un componente elettronico che ha la proprietà di condurre elettricità. Lo fa a seconda delle condizioni e dei fattori a cui è esposto. La sua funzione è quella di raccogliere informazioni, elaborarle, memorizzarle e poi trasmetterle. I microchip sono, insomma, il passo necessario per la trasformazione dall’analogico al digitale e per questo sono così importanti, oggi, in molti settori dell’industria, tra cui quello delle auto.
I materiali che compongono i semiconduttori sono la chiave del loro comportamento. Ma il più comune è senza dubbio il silicio, insieme al germanio, molto simile al primo, anche se non vengono utilizzati allo stato puro. Fondamentalmente i microchip sono costituiti da un elemento MEMS e un ASIC su un piccolo circuito stampato.
I MEMS sono rettangolari o quadrati, più piccoli della testa di uno spillo, mentre altri hanno una dimensione compresa tra uno e quattro millimetri. Agiscono come “organi di senso”, sensori per intenderci, in un’ampia gamma di diverse applicazioni del veicolo. Inoltre forniscono alle unità di controllo informazioni importanti. Sono presenti, ad esempio, sensori di accelerazione, pressione, velocità di rotazione, flusso di massa e campo magnetico.
I sensori MEMS sono costituiti principalmente da un elemento MEMS e un ASIC su un piccolo circuito stampato. L’intero oggetto è coperto da un involucro protettivo. Gli ASIC, circuiti integrati specifici per le applicazioni, agiscono come cervelli: elaborano infatti le informazioni dei sensori MEMS e attivano ulteriori azioni. Ad esempio, attivano gli airbag di un veicolo esattamente al momento giusto.
I semiconduttori di potenza sono responsabili del controllo e della commutazione di correnti e tensioni elettriche elevate. Per svolgere questa funzione sono dotati di speciali proprietà di commutazione e conduzione, poiché correnti e tensioni elevate distruggerebbero i comuni componenti a semiconduttore. Nei veicoli elettrici e ibridi, ad esempio, controllano il flusso di energia nell’elettronica di potenza tra la batteria e il motore elettrico e assicurano che l’elettricità venga utilizzata nel modo più efficiente possibile.
Una sola automobile può contenere dai 3.000 ai 5.000 microchip e la dipendenza delle nuove auto elettriche da questi elementi è ancora più forte.
Quando e perché è iniziata la crisi dei microchip auto
Dato il loro ampio utilizzo in tutta l’industria che comprende parti elettroniche, i microchip sono diventati una parte fondamentale dell’economia moderna. I lockdown del 2020, dovuti alla pandemia del COVID, hanno generato la crisi dei microchip.
È un dato di fatto che, in assenza della pandemia di coronavirus, in questo momento l’industria automobilistica non sarebbe in crisi per la carenza di chip. Inoltre, come se non fosse bastata la sospensione della produzione di tutti gli stabilimenti del mondo e dei punti vendita, nonché il calo delle vendite dovuto alla contingenza sanitaria, quando è iniziata la ripresa è successo qualcosa di inaspettato: non c’era quantità sufficiente di semiconduttori nel mondo.
Questa carenza ha avuto origine dalla cessazione della produzione delle fabbriche di chip, nonché dall’incendio di uno dei più grandi al mondo. Oltre a ciò, la grande richiesta di computer, tablet e cellulari con l’arrivo della pandemia, ha reso inevitabile la carenza nel settore automotive.
Naturalmente, poiché c’è carenza di questo componente elettronico, i produttori hanno ritenuto necessario sospendere l’assemblaggio dei veicoli, una situazione che ha causato una mancanza di scorte nei distributori. Alla fine, tutto ciò ha contribuito pesantemente al calo delle vendite di auto.
Situazione attuale
Il problema attuale che traspare sullo sfondo della crisi è che per i produttori di semiconduttori le automobili non sono redditizie quanto i computer. Per questo l’industria automobilistica non riesce a soddisfare la sua domanda di componenti. Al momento c’è una carenza di auto e quelle prodotte impiegano diversi mesi per essere disponibili ai loro acquirenti. I tempi di consegna sono, insomma, estremamente dilatati.
Un’altra conseguenza della scarsità di microchip è che alcuni modelli hanno avuto la priorità rispetto ad altri. Le Case automobilistiche hanno deciso di puntare di più sui modelli, di alta gamma, più redditizi. E, a livello di manodopera, scioperi, riduzione dei turni o addirittura licenziamenti sono all’ordine del giorno nelle fabbriche di tutto il mondo. Ma quando finirà questa crisi dei microchip, causata dalla carenza dei materiali semiconduttori con cui sono fabbricati?
Quando finirà la crisi?
Quando finirà la crisi dei semiconduttori e quando caleranno i prezzi delle auto? La domanda da un milione di dollari, anche per capire quando conviene comprare l’auto, non ha una risposta chiara dal momento che nemmeno gli alti funzionari dei diversi produttori sono d’accordo tra loro. Il fatto è che non tutti si trovano nella stessa situazione, poiché alcuni hanno accordi che consentono loro di avere a disposizione componenti in futuro, impedendo ad altri produttori di accedervi.
Non solo, ma anche gli studi più recenti indicano che in questo momento è installato solo il 5% dei microchip di ultima generazione, il restante 95% si tratta di vecchie versioni. Le previsioni più realistiche puntano al 2024 come data di risoluzione della crisi dei microchip. Ma ovviamente questa previsione dipende molto dalla situazione globale di incertezza dovuta a varie crisi, come ad esempio quella bellica, tutt’ora aperte in diverse parti e settori del mondo.
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