Crisi Tesla, le azioni colano a picco: -42% in soli due mesi

La crisi di Tesla ha assunto proporzioni drammatiche, scuotendo il panorama automobilistico globale. Negli ultimi due mesi, il titolo azionario dell’azienda ha subito un tracollo del 40%, riflettendo un momento di grande difficoltà per il colosso guidato da Elon Musk. La situazione è ulteriormente aggravata da una serie di proteste a livello mondiale, culminate in atti di vandalismo e incendi dolosi contro veicoli e showroom.

Vendite ridotte su tutti i fronti

Le vendite Tesla stanno registrando un netto calo in tutti i principali mercati. In Europa, il brand è in difficoltà, mentre in Cina la leadership è passata al colosso BYD. Anche negli Stati Uniti, tradizionale roccaforte del marchio, si registra un rallentamento significativo. La decisione di sospendere temporaneamente la produzione del Model Y per introdurre una versione riprogettata non ha fatto altro che alimentare l’incertezza.

Durante un incontro con i dipendenti, Musk ha cercato di placare il panico: “Capisco se alcune persone non vogliono acquistare il nostro prodotto, ma non devono bruciarlo. È un po’ irragionevole,” ha commentato con un pizzico di ironia. Tuttavia, l’ondata di proteste Tesla non accenna a diminuire, riflettendo un clima di tensione attorno al marchio.

Effetto Musk

In questo contesto, l’amministrazione americana ha cercato di offrire supporto. Il presidente Trump ha organizzato una parata di Tesla sul prato della Casa Bianca, mentre il segretario al Commercio Lutnick ha invitato gli investitori a considerare il titolo, definendolo “mai più così a buon mercato”. Questo intervento ha portato a un modesto rimbalzo del 5% delle azioni Tesla, che hanno chiuso a 248,71 dollari.

Per risollevare le proprie sorti, Tesla punta sul lancio di nuovi modelli più accessibili, una strategia mirata a contrastare la concorrenza cinese, dove i veicoli elettrici hanno un prezzo medio di 35.000 dollari. La sfida più grande per Musk rimane tuttavia quella di riconquistare la fiducia di consumatori e investitori, in un momento in cui il marchio è sotto attacco da più fronti.