Top ten delle vetture più “ambite” dai “topi d’auto”: un fenomeno tornato in aumento. I consigli per evitare di farsi sottrarre l’autovettura.
Se il mercato dell’auto, in Italia, mette in evidenza una relativa debolezza (i dati diffusi nei giorni scorsi dal Ministero dei Trasporti riguardo al monte-immatricolazioni di luglio 2019 indicano un -0,1% rispetto allo stesso mese del 2018; sulla base di primi sette mesi dell’anno, in rapporto al medesimo periodo 2018 il consuntivo ha rivelato un calo del 3,05% complessivo), c’è un settore che purtroppo sembra non conoscere crisi: ci si riferisce ai furti auto, che nel 2018 – secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dal Ministero dell’Interno – sono tornati a crescere dopo cinque anni di costante diminuzione. Nel 2018, gli autoveicoli rubati ai legittimi proprietari sono stati 105.239, cifra che corrisponde ad un +5,2% in rapporto al 2017 (nel quale i furti di auto erano stati 99.987).
Aumentano i furti, diminuiscono le vetture ritrovate
La preoccupante escalation viene a sua volta aggravata dalla bassa percentuale di autoveicoli ritrovati: il 40% sul totale sottratto, mentre nel 2016 questa percentuale si era assestata sul 44%; da notare che, in epoca pre-crisi (2007), il 53% delle autovetture rubate era stato ritrovato.
Ciò si deve soprattutto all’”affinamento” delle tecniche di furto: alle “convenzionali” strategie di scasso, da tempo si aggiungono sistemi hi-tech di nuova generazione, che in tempi rapidissimi (si parla anche di meno di un minuto) forzano le serrature elettroniche e interagiscono con le frequenze della centralina per mettere in modo la vettura.
Quali sono le auto più rubate in Italia
Per conoscere la (poco invitante) “Top Ten” delle autovetture preferite dai “topi d’auto”, LoJack – società leader nella lotta ai furti di auto, e da più di 10 anni presente nel nostro Paese con attività di supporto alle forze di polizia nelle strategie di contrasto ai “soliti ignoti del ramo autovetture” -, ha individuato i dieci modelli più rubati. Ecco la classifica.
- Fiat Panda. La “segmento A” da anni più venduta in Italia è, parallelamente, anche la più ambita dai malviventi: un fenomeno che trova concretizzazione anche nel “comparto” dei furti di auto perpetrati per alimentare il mercato dei pezzi di ricambio provenienti da vetture rubate.
- Fiat 500. Seconda posizione per l’altra “small” di Fca: Fiat 500, anch’essa nei piani altissimi delle classifiche di vendita, appartiene tuttavia ad un segmento superiore rispetto a Panda, per immagine e per prezzo più elevato. Sul mercato da dodici anni giusti giusti, è una “evergreen” fra le più ambite tanto dai clienti quanto dai ladri. E il risultato lo conferma.
- Range Rover Evoque. Al terzo posto nella graduatoria dei veicoli più rubati in Italia, il modello-bestseller della lineup di Solihull: Range Rover Evoque completa il “podio” e risulta essere, oltretutto, il SUV più rubato nel 2018: segmento che, come evidenziato dalle prime dieci posizioni, è particolarmente nutrito.
- Jeep Renegade. Quanto detto per Evoque trova conferma in Jeep Renegade: il “compact-SUV” di Fca, oltre a giocare un ruolo preminente nei dati di vendita dell’”asse Torino-Detroit”, è anche la quarta autovettura più rubata nel 2018. Forse perché, similmente a quanto abbiamo ipotizzato per Fiat Panda, la sua notevole diffusione alimenta il parallelo “mercato nero” dei ricambi?
- Toyota Rav4. Oltre a celebrare, nel presente 2019, i venticinque anni dal debutto sul mercato, Toyota Rav4 occupa il quinto posto fra le vetture preferite dai “topi d’auto”, oltre a risultare il terzo veicolo della fascia “Sport Utility”.
- Ford Kuga. Sesta posizione per il SUV-crossover dell’Ovale Blu: Ford Kuga, in produzione dal 2008 e attualmente giunto alla seconda generazione (l’attuale serie debuttò a fine 2012 ed è stata sottoposta ad un restyling all’inizio del 2017).
- Lancia Ypsilon. Altra “immortale” nel panorama automobilistico italiano, la “segmento B” di Lancia rimasta unica testimone delle passate glorie del marchio torinese occupa il sesto posto fra le vetture più rubate nel 2018. Assisteremo, un giorno, ad un “new deal” Lancia che migliaia di appassionati aspettano da tempo? Non lo sappiamo, tuttavia i malintenzionati sembrano non darvi troppo peso. E mantengono la “baby luxury” Ypsilon fra le vetture più sottratte ai legittimi proprietari.
- Nissan Qashqai. Felice risultato del “mix” fra uno stile da berlina compatta di immagine sportiva e il più “serioso” SUV, Nissan Qashqai risulta essere all’ottavo posto fra le vetture più rubate in Italia lo scorso anno secondo LoJack. Tuttavia, è da rilevare che si tratta del quinto SUV nella poco lusinghiera “Top Ten”, forse anche per il fatto che i veicoli di fascia “Sport Utility” mantengono un buon valore all’usato.
- Toyota C-HR. Al nono posto, ed a concludere la graduatoria dei SUV più rubati, c’è un altro SUV giapponese dall’immagine manifestamente dinamica: Toyota C-HR, ancora giovane (il debutto sul mercato risale a tre anni fa esatti) e già ambita dai tipo d’auto.
- Ford Fiesta. La classifica dei primi dieci modelli più rubati in Italia nel 2018 si conclude con Ford Fiesta: la vettura più venduta di sempre dall’Ovale Blu, attualmente alla settima generazione che debuttò sul mercato nel 2017.
I consigli per non farsi rubare l’auto
La stagione estiva è, da sempre, particolarmente attesa dai “soliti ignoti”, che approfittano del relax vacanziero – leggi: una minore attenzione da parte degli automobilisti – per impossessarsi della vettura. Per questo, LoJack ha provveduto a stilare una serie di consigli utili a limitare il più possibile il rischio di essere vittime del furto della propria auto.
- Non lasciare mai la vettura con le chiavi inserite nel quadro ed a motore acceso: anche pochi secondi possono essere sufficienti a farsi soffiare la vettura da sotto il naso.
- Sebbene faccia caldo e, a volte, lasciare i finestrini abbassati anche soltanto di pochi millimetri possa essere d’aiuto ad evitare che l’abitacolo si trasformi in un forno, è sempre bene avere cura di chiudere tutti i vetri e (laddove presente) il tetto apribile.
- Avere cura di non lasciare, nelle ore notturne, la propria auto in parcheggi incustoditi o isolati. Se questo proprio non sia possibile, un suggerimento utile riguarda affidarsi alla funzione “Geofence”, strumento di geolocalizzazione che alcuni dispositivi multimediali di bordo prevedono e che avvisa, mediante una App dedicata, se la vettura stia uscendo dalla zona a rischio mentre il legittimo proprietario non si trova a bordo.
- È altresì importante osservare con attenzione la zona in cui si lascia la vettura parcheggiata: presenza di cumuli di frammenti di vetro in terra indica che l’area è potenzialmente a rischio di furti o di atti di vandalismo.
- Occhio alle truffe: la tecnica del finto incidente ai danni dello specchio retrovisore oppure attuata con il lancio di piccole pietre o un leggero tamponamento, sono quelle preferite dai ladri di auto: il conducente si ferma, esce dal veicolo per constatare il danno; e il gioco è fatto, la vettura viene sottratta.
- Anche se si dispone di chiusura con telecomando, è sempre bene controllare manualmente che le serrature siano ben chiuse. Allo stesso modo, le vetture provviste di sistema “smart key” devono anche loro essere verificate “a mano”: nelle vicinanze può esserci un malintenzionato che, con l’ausilio di un “jammer”, disturba il segnale corretto e, approfittando dell’allontanamento del proprietario, entra indisturbato a bordo e si allontana.
- È bene disporre di un antifurto, meccanico (che risulta essere un valido deterrente per i ladri meno attrezzati) oppure hi-tech: un dispositivo di radiofrequenza non schermabile e attivo anche nei garage sotterranei o nelle aree chiuse aumenta anche del doppio le possibilità di recupero della vettura rubata.
- Esistono in commercio dei portachiavi, simili a quelli utilizzati per la protezione delle carte di credito, che schermano il segnale emesso dalla chiave e ne impediscono la clonazione o il furto “relay attack” utilizzato dai ladri mediante ripetitori in radiofrequenza.