Tornano le microcar inglesi Peel con i modelli P50 e Trident. Motori termici o elettrici con autonomia di 80 km e prezzi a partire da 10.000 dollari.
Tornano le microcar inglesi Peel con i modelli P50 e Trident. Motori termici o elettrici con autonomia di 80 km e prezzi a partire da 10.000 dollari.
Una volta si chiamavano microcar o, più simpaticamente, “bubblecar”. La loro produzione ha avuto un grande sviluppo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, un po’ in tutti i Paesi europei. Si tratta di vetture piccole, anzi, piccolissime. Al limite tra un giocattolo per bambini e la più piccola delle utilitarie. La bubblecar-simbolo dell’Italia è stata senza dubbio la Iso Isetta. Nata nel 1953 con la sua particolare forma a uovo e con la porta posizionata nel frontale, la Isetta è stata costruita su licenza anche in Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra, Brasile e persino in Germania dalla BMW. Ancora prima della Isetta, nel 1947 fece breccia la Volpe. Una elegante spider spinta da un motore bicilindrico di 125 cc.
Al di là della Manica, invece, detengono il record per aver realizzato uno dei modelli più piccoli in assoluto. Si tratta della Peel, il cui primo prototipo risale al 1962. La produzione in serie – che comprendeva versioni con motore DKW da 50 cc, Triumph da 98 cc e anche propulsori elettrici sul modello Trident – è terminata nel 1966, ma la notizia di questi giorni è che la Peel tornerà sulle strade.
In edizione limitata di 50 esemplari, infatti, verranno nuovamente riprodotti i modelli P50 e Trident, entrambi equipaggiati con motori due tempi da 49 cc e 3,35 CV di potenza. Per rimanere al passo con i tempi sono anche disponibili due motori elettrici: uno da 1,6 CV (per raggiungere la velocità massima di 24 km/h) e uno da 4 CV per 80 km/h ma con limitatore a 50 km/h. Entrambi hanno un’autonomia di 80 chilometri. I prezzi partono da 10.772 dollari.