Ha aperto sabato scorso il Museo Casa Enzo Ferrari ed è già record: oltre 10.000 visitatori il primo giorno e centinaia di cimeli venduti.
Ha aperto sabato scorso il Museo Casa Enzo Ferrari ed è già record: oltre 10.000 visitatori il primo giorno e centinaia di cimeli venduti.
Il giallo e il rosso hanno dominato la scena al debutto del nuovo Museo Casa Enzo Ferrari, che ha aperto a Modena due giorni fa richiamando per l’occasione una folla di oltre diecimila persone, tra appassionati e curiosi, accorsi ad osservare da vicino come mai prima d’ora la raccolta di auto e cimeli legati al Drake.
La struttura della galleria a disposizione del pubblico copre circa 3.000 metri quadrati in via Paolo Ferrari ed è adiacente alla casa dove nacque Enzo Ferrari, ristrutturata per volontà della Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari e diventata in questo modo un museo che attirerà ogni giorno un gran numero di visitatori.
All’inaugurazione del Museo c’era anche il Ministro del Turismo Piero Gnudi, il quale, a margine della cerimonia in cui ha tagliato il nastro, ha dichiarato: “Credo che quest’opera sia il giusto tributo a Enzo Ferrari. Lui è riuscito a coniugare l’alta tecnologia al senso del bello, ed è stato uno degli italiani di cui possiamo essere fieri, e non a caso Ferrari è il nome italiano più conosciuto all’estero. È la sintesi dei valori che hanno fatto grande l’Italia mentre il Paese usciva da due conflitti mondiali e cercava di risollevarsi. Il suo è stato un sogno lungimirante. L’Italia custodisce lungo pochi chilometri quadrati attorno a Modena uno dei suoi migliori biglietti da visita turistici agli occhi di tutto il mondo: la Motor Valley dell’Emilia-Romagna. Il mito di Ferrari, assieme a quello di Maserati, Lamborghini e Ducati, e la fama dei circuiti e dei campioni motociclistici ed automobilistici emiliano romagnoli vantano un appeal unico e percepito ad ogni angolo del globo che attira ogni anno nel nostro Paese migliaia di appassionati”.
Alla festa per l’apertura del Museo Casa Enzo Ferrari era presente anche Lapo Elkann, che ha sottolineato come il Drake rappresentava e continua a rappresentare, tramite un marchio conosciuto e apprezzato, l’Italia nel mondo.
Ma un ricordo più diretto e vivo di Enzo Ferrari è arrivato ovviamente dal figlio, Piero Ferrari, che ha definito il padre: “Un uomo che seppe trasformare la sua passione in lavoro, e che poi da questo realizzò un’impresa di reputazione mondiale”, aggiungendo che “passione e determinazione portano ai risultati. Mio padre non si soffermava sugli errori e nemmeno sulle vittorie, sapendo che il passato è immodificabile. La domenica sera parlava di cosa avremmo fatto al lavoro il giorno successivo. Credeva nel futuro”.
Il giorno della cerimonia l’ingresso al Museo è stato gratuito, ma già il giorno dopo, con ingresso a pagamento, si sono registrate ben 1.530 presenze. A questi numeri si aggiungono poi i 140 orologi unici e in edizione limitata venduti, che assieme alla replica fedele degli occhiali indossati da Enzo Ferrari sono stati tra gli oggetti più richiesti finora dal pubblico.