Protagonista negli anni 60 e unica nel suo genere, è l’esemplare utilizzato dal maresciallo Armando Spatafora in servizio alla Squadra Mobile di Roma.
Una vettura che sa di storia sociale come poche altre è in vendita. Il prezzo non è dato saperlo, tuttavia è facile immaginare che sia alla portata di ben poche tasche. Un po’ per il blasone del marchio; un po’ per l’eccezionale stato di conservazione (è pressoché originale, ed ha attraversato indenne quasi sessant’anni); un po’ per l’unicità del suo “status”. È la Ferrari 250 GTE 2+2 del 1962 che per sei anni venne utilizzata dal sottufficiale della “Mobile” di Roma Armando Spatafora, per i servizi di pattugliamento notturno. La “3.999” (questo il numero di telaio) fa parte del lotto di auto storiche di grande prestigio in vendita a cura di Ricardo & Co., società londinese specializzata nel settore delle vetture di altissima gamma e, dal 2019, attiva anche in Italia, per la precisione a Bergamo dove dalla primavera dello scorso anno possiede un proprio showroom.
Testimone viva degli anni della “Dolce Vita”
La Ferrari 250 GTE 2+2 “3.999” ha un glorioso passato alle spalle, ed è sempre “viva” e in grado di raccontare una carriera, se non lunghissima, quantomeno unica nel suo genere. Un’esistenza operativa che ha attraversato, in una manciata di anni, una delle epoche-simbolo del ventesimo secolo: il Boom economico, la motorizzazione di massa, la “Dolce Vita”. Con i loro aspetti più belli e quelli, purtroppo, meno belli. Il “miracolo italiano” (espressione coniata all’inizio di quel decennio dal Financial Times) portò con se anche… lo sviluppo delle tecniche dei malviventi, che parallelamente all’aumentare del tenore di vita degli italiani aumentarono via via il loro numero di azioni criminose. Si necessitava una rapida risposta da parte delle forze di polizia: e che questa pronta replica fosse, nello stesso tempo, ancora più veloce negli interventi e in possesso di un’immagine personale, grintosa, che desse un’idea di elevatissima operatività e fungesse anche da deterrente per chi avesse in mente di compiere un’azione da Codice penale.
Venne allestita a Maranello
Fu così che, nel 1962, la Squadra Mobile di Roma chiese, ottenuta l’autorizzazione dal Ministero dell’Interno, a Maranello l’allestimento di una Ferrari 250 GTE 2+2: la elegante coupé a tre volumi che di fatto inaugurò l’epoca delle sportive “Gran Turismo” del Cavallino, una stirpe di modelli creati per soddisfare le esigenze di un tipo di clientela… al passo coi tempi, cioè facoltosa, ambiziosa, che aveva bisogno di un veicolo adatto a viaggiare ad elevate velocità, sportivo e in grado di assicurare adeguato comfort. La “famiglia” Ferrari 250 GT 2+2 era stata sviluppata, dal 1959, su base 250 a passo lungo. Motore (il leggendario 3.0 V12, qui con potenza di 240 CV a 7.000 giri/min, per una velocità massima di 230 km/h) spostato in avanti, corpo vettura disegnato da Pininfarina; tre serie successive che rimasero in produzione per quattro anni (fino al 1963).
Sei anni di servizio operativo alla “Mobile”
La Ferrari 250 GTE 2+2 fu, per alcuni anni, al centro della cronaca nera di Roma: l’esemplare contrassegnato dal numero di telaio “3.999”, consegnato alla fine del 1962 alla Squadra Mobile della Capitale ed affidato all’allora brigadiere Armando Spatafora ed ai colleghi Carlo Annichiarico, Dalmatio De Angelis e Giuseppe Savi, rimase in servizio fino al 1968, per poi essere trasferito ad altri incarichi (come, ad esempio, le consegne di sangue veloci per gli ospedali).
È l’unica auto privata che può circolare in livrea Polizia
La vettura, acquistata ad un’asta pubblica nel 1972 dal collezionista Alberto Cappelli, è stata negli anni successivi protagonista di numerose rievocazioni storiche – una delle quali, la Coppa delle Dolomiti 1984, riunì la 250 GTE 2+2 “Pantera” con il mitico autista Spatafora – e richiesta in prestito al Museo delle Auto della Polizia di Stato, sorto a Roma nel 2004. Certificata da Ferrari Classiche nel 2014 e ceduta ad un nuovo proprietario nel 2015, la “3.999” ha poi fatto bella mostra di se al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach 2016. La vettura – che inalbera ancora oggi la livrea della “Volante”, le targhe originali e l’attrezzatura di bordo (radio ricetrasmittente compresa) – è peraltro l’unica autovettura ad uso privato autorizzata, in Italia, alla circolazione con sirena, lampeggiante blu sul tetto e la carrozzeria nera delle vetture della “Mobile”.