Formula 1: Kovalainen racconta la scommessa con Hamilton a Spa
Che Hamilton sia un pilota veloce non ci sono dubbi, 6 mondiali e il record di pole position in Formula 1 non arrivano per caso, ma nel 2008 forse qualcuno non aveva compreso pienamente le potenzialità immense del campione inglese. Infatti, Heikki Kovalainen, che nella stagione del primo mondiale e in quella successiva fu compagno di squadra di Lewis alla McLaren, accettò una scommessa per gente con il pelo sullo stomaco: percorrere in pieno l’eau rouge a Spa nel primo giro delle libere del venerdì.
Una scommessa vinta da Hamilton
“Eravamo a Spa e stavano per iniziare le prime prove libere. Lewis è venuto da me chiedendomi se mi sarebbe piaciuto scommettere chi tra noi due avrebbe affrontato l’Eau Rouge più velocemente già nel giro di uscita dai box, ha raccontato Kovalainen in un intervista per il podcast della F1 “Beyond the Grid”, a quei tempi non era facile andare subito full gas al venerdì mattina appena uscito dalla pit lane. Comunque ho accettato la scommessa e lui ha affrontato l’Eau Rouge a tutta velocità, mentre io ho leggermente alzato il piede dall’acceleratore e così ho perso la scommessa. Sapevo che non avrei mai vinto contro di lui, ha un incredibile spirito combattivo”.
Nel confronto con Lewis, Kovalainen ha spinto sempre al massimo
Certo, essere in squadra con Hamilton non è stato facile per nessuno, perché se non si guida al massimo delle proprie possibilità il confronto può essere impietoso. Come dimostrano le altre dichiarazioni di Kovalainen. “E’ stato sempre leggermente più veloce di me ed io ho dovuto spingere al limite in ogni sessione. Questo è stato chiaro sin dai test invernali, ho dovuto sempre dare il massimo perché fare un giro nella media non sarebbe stato sufficiente. E quando dai sempre il massimo per un anno e mezzo poi finisci le tue riserve di energia.
Nella seconda metà del 2009 in McLaren ho guidato al di sotto delle mie capacità. E così per avvicinarmi a Lewis ho cercato di strafare piuttosto che concentrarmi sulla gara e sui miei risultati. Mi sono sentito frustrato, il divario è aumentato e ho commesso alcuni errori. Credo che il motivo di questo mio calo di performance nel corso della seconda metà di quell’anno sia da attribuire al fatto di essere stato costretto a spingere sempre al massimo, e quando lo fai per un periodo di tempo troppo lungo prima o poi ti scontri contro un muro”.
Insomma, un metro di paragone troppo grande per il pilota finlandese che non è più riuscito a stare al passo di un fenomeno del calibro di Hamilton nel proseguo della sua carriera. “Credo che il suo passo sia stato leggermente più veloce e costante del mio, ma è uno dei più grandi, se non il più grande pilota, e sono fiero di essermi battuto contro di lui, però questa rivalità è stata dannosa per la mia carriera. Ho avuto un periodo di slancio ma non sono riuscito a mantenerlo quando ho avuto Lewis come compagno di team”.
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