Primato assoluto per la vendita di un’auto: “ovviamente” è di una Ferrari 250 Gto, ceduta negli Usa per l’equivalente di 38 milioni 252 mila euro.
Primato assoluto per la vendita di un’auto: “ovviamente” è di una Ferrari 250 Gto, ceduta negli Usa per l’equivalente di 38 milioni 252 mila euro.
Cosa può fare un miliardario che – per usare un’espressione un po’ abusata ma efficace – “ha già tutto”? La risposta è semplice: puntare l’obiettivo su un’auto storica di grande prestigio. Ed ecco come un esemplare dell’auto più ambita al mondo, la Ferrari 250 GTO, ha trovato un nuovo acquirente. Si tratta di un’operazione più unica che rara, quella avvenuta in questi giorni negli Usa: per l’assoluta rarità del modello (ne vennero costruiti appena 39 esemplari) e per il fatto che chi ne possiede uno, difficilmente è disposto a cederlo. A qualunque cifra. O quasi, come dimostra questa clamorosa vendita, che testimonia la somma più elevata mai raggiunta da un’auto storica.
La notizia, riportata da Bloomberg, indica infatti che una Ferrari 250 GTO del 1962 (dal 1974 di proprietà di Paul Pappalardo, facoltoso – e fortunatissimo – collezionista di Greenwich, nel Connecticut) è passata di mano (e, “ovviamente”, non si conosce l’identità del misterioso acquirente) per la stratosferica somma di 52 milioni di dollari. Come dire 38 milioni e 252 mila euro. O, se si preferisce, la bellezza di 74 miliardi di vecchie lire… più qualche spicciolo.
Roba da far impallidire il misterioso acquirente che lo scorso luglio, all’asta di Bonhams al Goodwood Festival of Speed, si era aggiudicato, per 17 milioni 500 mila sterline più le tasse (e un totale equivalente a 22 milioni di euro) la Mercedes W196 campione del mondo nel 1954 con Juan Manuel Fangio. Ma anche un episodio che supera, e di gran lunga, l’importo sborsato dal collezionista americano Craig McCaw, a giugno 2012, per la Ferrari 250 Gto in livrea verde mela che nel 1962 venne portata in gara da Stirling Moss. In quel caso, la cifra era stata equivalente a 28 milioni di euro. E gli esempi possono continuare, con la GTO passata di proprietà, nel 2002, per 6,8 milioni di euro; o l’esemplare battuto all’asta, nel 2008, per 20 milioni di euro. La differenza, nel caso della 250 Gto da più di 38 milioni di euro, è che in questo caso non si è trattato di una vendita all’asta, ma di una trattativa privata. Come dire: un settore, quello delle “storiche” di più alto prestigio, che non conosce crisi. Anzi, che rischia di generare delle bolle di mercato.
Anche questa, comunque, è una GTO “nobile”. Un po’ come lo sono tutte le altre, del resto. Il numero di telaio, “5111”, indica che è l’esemplare che nel 1963 conquistò la vittoria assoluta al Tour de France, con l’esperto Jean Guichet al volante, coadiuvato da José Behra. Basterà questo a giustificare una vendita da quasi 38 milioni 300 mila euro? Gli appassionati non hanno dubbi: c’è molto di più. La Ferrari 250 GTO è un’opera d’arte che, col tempo, ha assunto un’identità mistica. E’ un po’ come possedere la “Gioconda“. Non a caso, l’ex batterista dei Pink Floyd (e noto collezionista) Nick Mason, che ne possiede una, si è visto offrire cifre che vanno dai 40 ai 50 milioni di dollari da parte di Peter Sachs, rampollo di Goldman Sachs, e da parte di Rob Walton (presidente di Wal-Mart) e Lawrence Stroll (il “papà” della Tommy Hilfiger). Offerte tutte declinate.