Costruttori, piloti, motoristi: le storie dei vincitori dell’appuntamento magiaro con la F1 che contrassegna la terza tappa della stagione 2020.
Trentacinque anni, mica pochi: il Gran Premo di Ungheria – terza gara della stagione di F1 2020 – costituisce da tempo uno degli appuntamenti cardine per gli appassionati della massima Formula, per la sua collocazione in calendario (in piena estate, dunque nel bel mezzo della “stagione europea” e, per questo, con il Campionato ancora tutto da giocare), per il suo posizionamento geografico (nel “cuore” della Mitteleuropa, facilmente raggiungibile da Italia, Germania, Austria e da tutti i Paesi dell’est europeo), per le sue caratteristiche di tracciato old style – realizzato nel 1985, è stato da allora modificato in soltanto poche occasioni – e decisamente tortuoso, dove i sorpassi non sono mai stati semplici. Sebbene, a questo proposito, nel 2003 il rettilineo principale venne leggermente aumentato in lunghezza e la “Curva 14” fu oggetto di una modifica, con l’obiettivo di aumentare le medie sul giro e favorire i sorpassi.
Piquet fu il primo ad “infrangere la cortina di ferro”
Gli archivi del Gran Premio di Ungheria raccontano che, nella prima storica edizione del 1986, vincitore fu Nelson Piquet, all’epoca “volante” Williams-Honda e protagonista di epici dualismi con il compagno di squadra Nigel Mansell. Il fuoriclasse carioca si ripeté l’anno successivo (nel 1987 Piquet si sarebbe laureato per la terza volta campione del mondo); nel 1988 fu Ayrton Senna a terminare sul gradino più alto del podio (la prima delle sue tre vittorie a Budapest); nel 1989, il successo fu per Nigel Mansell (il “Leone” era alla prima stagione in Ferrari) e nel 1990 a vincere fu il sempre regolare belga Thierry Boutsen.
Dopo la doppietta di senna 1991-1992, l’anno successivo fu Damon Hill a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del GP di Ungheria per la prima volta (si sarebbe ripetuto nel 1995); la prima delle quattro vittorie di Michael Schumacher data al 1994, al volante della Benetton-Ford (“repliche” nel 1998, 2001 e 2004, tutte su Ferrari). Nel 1996 e 1997 vi furono i due successi consecutivi di Jacques Villeveuve (iridato nel 1997).
Seguirono, poi, due vittorie per Mika Häkkinen (1999 e 2000), l’unico successo di Rubens Barrichello (2002 su Ferrari) e di Fernando Alonso (2003, su Renault) e, via via, le vittorie di Kimi Räikkönen (2005), Jenson Button (2006 e 2011), Lewis Hamilton (che con sette successi – il primo nel 2007 – è il “Re” del GP di Ungheria), Heikki Kovalainen, Mark Webber, Daniel Ricciardo. Due le vittorie ottenute da Sebastian Vettel in Ungheria (2015 e 2017, ovviamente in entrambe le occasioni su Ferrari).
Una particolarità: il Gran Premio di Ungheria si svolge, da sempre, sul tracciato dell’Hungaroring, situato a Mogyoród, località situata nelle immediate vicinanze di Budapest. Ha sempre mantenuto lo scenario di gara, dunque. Tuttavia, in tempi più lontani Budapest era già stato al centro dello scenario sportivo internazionale.
“Un certo” Nuvolari era stato primo trionfatore
In effetti, la storia del Gran Premio di Ungheria si spinge ben più indietro nel tempo, rispetto alla prima edizione del 1986. Occorre un lungo “rewind”, e collocare il cursore ad esattamente cinquant’anni prima. Era il 1936 quando, nel complesso del Parco Népliget di Budapest, si disputò un primo GP ufficiale in terra magiara. Era il 21 giugno, e nelle strade del parco pubblico della Capitale il pubblico poté assistere alla vittoria di Tazio Nuvolari che, al volante della Alfa Romeo 12C, ebbe la meglio sulle due Auto Union Typ C di Bernd Rosemeyer ed Achille Varzi.
Dopodiché, il sipario calò sulle corse automobilistiche internazionali a Budapest. Questo fino alla prima metà degli anni 60: dal 1963 (quindi sette anni dopo la Rivoluzione ungherese del 1956, duramente repressa dall’intervento armato delle truppe sovietiche), il palcoscenico del Parco Népliget tornò ad animarsi della passione per le competizioni, con la disputa della 4 Ore di Budapest valevole per il Campionato Europeo Turismo. Le “Gruppo 2” a ruote coperte vi corsero fino al 1972.
L’apertura verso l’occidente di metà anni 80 e il gran debutto
Dopo di allora, un decennio abbondante di silenzio, fino ad un primo interessamento (erano i primi anni 80) da parte di Bernie Ecclestone: il “boss” della Formula 1 aveva intuito che il vento politico stava cambiando, e del resto già nella prima metà del decennio i Governi dei Paesi socialisti manifestavano un embrione di apertura all’occidente.
Con l’avvento (1985) di Michail Gorbaciov in qualità di segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica ed il suo quasi immediato processo di riforma politica legato alla Perestrojka ed alla Glasnost’, avvenne la classica “quadratura del cerchio” tra i vertici della Formula 1, la FIA e le forze di Governo. L’edizione del 1986 del GP di Ungheria, disputatasi il 16 agosto di quell’anno sotto un cielo grigio (condizioni meteo singolari nella Pianura ungherese, dove il clima spiccatamente continentale si esprime normalmente in lunghe e torride estati) viene oggi ricordata come un avvenimento epocale: fu la prima gara di F1 ad essersi svolta in un Paese del blocco socialista.
Albo d’oro del GP di Ungheria
Le vittorie per Costruttori, motoristi, piloti
- 1986: Nelson Piquet su Williams-Honda
- 1987: Nelson Piquet su Williams-Honda
- 1988: Ayrton Senna su McLaren-Honda
- 1989: Nigel Mansell su Ferrari
- 1990: Thierry Boutsen su Williams-Renault
- 1991: Ayrton Senna su McLaren-Honda
- 1992: Ayrton Senna su McLaren-Honda
- 1993: Damon Hill su Williams-Renault
- 1994: Michael Schumacher su Benetton-Ford Cosworth
- 1995: Damon Hill su Williams-Renault
- 1996: Jacques Villeneuve su Williams-Renault
- 1997: Jacques Villeneuve su Williams-Renault
- 1998: Michael Schumacher su Ferrari
- 1999: Mika Häkkinen su McLaren-Mercedes
- 2000: Mika Häkkinen su McLaren-Mercedes
- 2001: Michael Schumacher su Ferrari
- 2002: Michael Schumacher su Ferrari
- 2003: Fernando Alonso su Renault
- 2004: Michael Schumacher su Ferrari
- 2005: Kimi Räikkönen su McLaren-Mercedes
- 2006: Jenson Button su Honda
- 2007: Lewis Hamilton su McLaren-Mercedes
- 2008: Heikki Kovalainen su McLaren-Mercedes
- 2009: Lewis Hamilton su McLaren-Mercedes
- 2010: Mark Webber su Red Bull-Renault
- 2011: Jenson Button su McLaren-Mercedes
- 2012: Lewis Hamilton su McLaren-Mercedes
- 2013: Lewis Hamilton su Mercedes
- 2014: Daniel Ricciardo su Red Bull-Renault
- 2015: Sebastian Vettel su Ferrari
- 2016: Lewis Hamilton su Mercedes
- 2017: Sebastian Vettel su Ferrari
- 2018: Lewis Hamilton su Mercedes
- 2019: Lewis Hamilton su Mercedes.
Vittorie Costruttori al GP di Ungheria
- 11 vittorie: McLaren
- 7 vittorie: Ferrari, Williams
- 4 vittorie: Mercedes
- 2 vittorie: Red Bull
- 1 vittoria: Benetton, Honda, Renault.
Vittorie motoristi al GP di Ungheria
- 12 vittorie: Mercedes
- 8 vittorie: Renault
- 7 vittorie: Ferrari
- 6 vittorie: Honda
- 1 vittoria: Ford-Cosworth.
Vittorie piloti al GP di Ungheria
- 7 vittorie: Lewis Hamilton
- 4 vittorie: Michael Schumacher
- 3 vittorie: Ayrton Senna
- 2 vittorie: Jenson Button, Mika Häkkinen, Damon Hill, Nelson Piquet, Sebastian Vettel, Jacques Villeneuve
- 1 vittoria: Fernando Alonso, Thierry Boutsen, Rubens Barrichello, Heikki Kovalainen, Nigel Mansell, Kimi Räikkönen, Daniel Ricciardo, Mark Webber.
Record di pole position piloti al GP di Ungheria
Michael Schumacher (7 volte).
Record di pole position per Costruttore al GP di Ungheria
Ferrari, McLaren (8 volte ciascuna).