Sei vittorie sulle sei edizioni che si sono disputate dal 2014: il ruolino di marcia della Stella a Tre Punte è “totale”; sarà così anche nell’imminente GP di Sochi 2020?
Un GP… “a tre Punte”: il Gran Premio di Russia, uno degli appuntamenti “new gen” di una Formula 1 “Mercedes-centrica”, manifesta l’attuale scenario della massima Formula. Da quando, cioè, viene disputato (la prima edizione si svolse nel 2014, in concomitanza con l’avvio della F1 ibrida), il Gran Premio che si tiene sul circuito semipermanente di Sochi è feudo di Mercedes.
>> Gran Premio di Russia: tutto sul circuito di Sochi
Ripercorriamo un po’ di storia
Fu così nella prima edizione (12 ottobre 2014), con la “doppietta” Lewis Hamilton (vincitore) e Nico Rosberg. Avvenne lo stesso nel 2015, in cui il fuoriclasse inglese conquistò il secondo successo personale a Sochi (sebbene in seconda posizione terminò la Ferrari di Sebastian Vettel, ed a completare il podio fu Sergio Perez su Force India motorizzata Mercedes). Le monoposto della Stella a Tre Punte si ripeterono, con un nuovo “uno-due” ma a ruoli alternati (vittoria per Nico Rosberg e secondo posto per Lewis Hamilton) nell’edizione 2016 (dove Kimi Räikkönen giunse al terzo posto).
Valtteri Bottas, giunto nel team anglo-tedesco in sostituzione del campione del mondo Rosberg, primeggio al GP di Russia 2017 (il podio, tuttavia, si completò con il duo Ferrari Vettel e Räikkönen). Nel 2018, vincitore fu Lewis Hamilton, con Bottas giunto secondo (terzo posto per Sebastian Vettel). L’edizione 2019 è stata, nel risultato finale, “fotocopia” di quella precedente: primo Hamilton, secondo Bottas e, terza assoluta, una Ferrari (il “baby” arrembante Charles Leclerc).
Però Ferrari ha ottenuto 5 podi e 2 pole position
Nelle sei edizioni del GP di Russia disputate a tutto il 2019, cinque piazzamenti sul podio (e due pole position: 2017 e 2019) sono stati appannaggio di Ferrari: e chissà che questo non sia di buon auspicio per l’imminente GP di Russia 2020 in programma domenica 27 settembre. Milioni di appassionati attendono da ormai troppo tempo quel gradino più alto del podio che in questa stagione 2020 iniziata soltanto a luglio sembra irraggiungibile per le “Rosse”. Il ruolino di marcia delle monoposto anglo-tedesche a Sochi è in ogni caso lampante: sei successi su sei Gran Premi. Un indice di vittorie del 100%, conquistate peraltro in un circuito che, almeno in teoria, per le sue 11 curve “secche” (da “cittadino”, per dire) avrebbe dovuto favorire le monoposto di Maranello.
Mercedes affronta il weekend di Sochi con i galloni di superfavorita: a Vettel – che, occorre ricordarlo, nel 2019 fu protagonista di una corsa “da quattro volte campione del mondo”, e che soltanto per un guasto tecnico si concluse anzitempo – e Leclerc, così come ai “colleghi” degli altri team, il compito di costruire un “grande attack” che sia in grado, se non altro, di impedire (per il momento) a Hamilton di eguagliare il record di vittorie (91) detenuto da Michael Schumacher. Impresa impossibile? Si vedrà.
>> F1 Gran Premio di Russia: gara con doppia sorpresa
Benz vinse anche due GP di Russia… di più di cento anni fa
In buona sostanza: l’ancora giovane bacheca di Sochi è, finora, monocromatica. Di più: se si spulciano gli archivi della storia delle competizioni, ecco spuntare fuori un’ulteriore curiosità: più di un secolo fa, due edizioni del Gran Premio di Russia si disputarono, rispettivamente nel 1913 e nel 1914, su un tracciato ricavato a San Pietroburgo. Indovinate quale Casa costruttrice vinse in entrambe le occasioni? Benz, naturalmente.