L’alter ego della storica coupé Bertone è un progetto artigianale di Totem Automobili: motore elettrico da 500 CV, tecnologia “home made”, 20 esemplari e prezzi da 430.000 euro.
Riportare in vita il passato. Meglio: regalargli una nuova esistenza, che sia in grado di valicare il trascorrere del tempo, adattarne i contenuti all’attualità. Non c’è stravolgimento di immagine, quanto un’intelligente operazione di “aggiornamento” che ne lascia immutata l’essenza, e potenzialmente conferisce al “prodotto” (anzi: al manufatto) un’ulteriore allure di immortalità. Questa è, per sommi capi, la filosofia alla base del Restomod. Gli esempi, in questo senso, non mancano; anzi, sono piuttosto numerosi, ed è inutile elencarli tutti.
Ciò che, da quando il progressivo affermarsi dell’elettrificazione in ambito automotive, ha iniziato a trovare un proprio percorso in questa particolare “nicchia” della passione per l’auto storica, è il retrofit. Ovvero, alla più semplice: si sostituisce il gruppo propulsore di origine con un modulo elettrico nuovo di zecca; il più delle volte tenendo da parte la meccanica “d’epoca”, pronta – quando lo si voglia – a tornare a far bella mostra di se sotto il cofano della vettura. Ed a farsi sentire alle orecchie degli appassionati. Anche qui, il plateau delle realizzazioni inizia ad essere ampio.
Leggenda del “Biscione”
All’appello va ad aggiungersi una vettura che da sempre viene considerata come un “unicum” nella storia dell’auto: un capolavoro assoluto, realizzata a metà degli anni 60 su disegno di Giorgetto Giugiaro per Bertone (la carrozzeria era quella della leggendaria Giulia GT) e la cui meccanica porta la firma di Carlo Chiti, all’epoca “numero uno” di Autodelta: si tratta di Alfa Romeo Giulia GTA. “La” coupé sportiva Alfa per eccellenza.
Più che un restauro: è una produzione ex novo
Ebbene: anche la iconica Giulia GTA possiede il proprio alter ego in chiave restomod e per di più elettrificata. È il frutto dell’enorme passione verso la storia del “Biscione” che anima Riccardo Quaggio: il giovane (ha soltanto 25 anni) stilista veneto, dopo avere lavorato al Centro Stile Alfa Romeo, ha nel 2018 fondato Totem Automobili, ed ha fortemente voluto ridare vita a Giulia GTA. Che non è, come si accennava, una “semplice” operazione di restauro, quanto una realizzazione “da zero” (o quasi), che si ispira nelle forme e nell’immagine alla coupé di mezzo secolo fa, e ne aggiorna la tecnologia di alimentazione ed i materiali di costruzione. Una sorta di “come sarebbe se venisse prodotta oggi” che, c’è da giurarci, farà molto parlare di sé.
Il “capitolato” di engineering di Totem GT Electric può essere così sintetizzato: fibra di carbonio, alluminio e titanio, soluzioni hi-tech, alimentazione elettrica. Il tutto sviluppato proprio su base Alfa Romeo Giulia GT, vale a dire conservando parte del telaio originario, ovviamente adattandolo al nuovo progetto. Posizione centrale del motore elettrico e collocazione nel pianale delle batterie di alimentazione comprese. Ma andiamo con ordine.
Corpo vettura: si riconosce al primo sguardo
Sì, è lei. L’inconfondibile profilo “tre volumi” acquattato sulle linee pulite ed elegantemente sportive non ha bisogno di alcuna presentazione. È Giulia GTA. Per lo sviluppo del corpo vettura, Quaggio ha fatto ricorso a pannelli in fibra di carbonio che vanno a formare la carrozzeria.
Aggiornamenti di dettaglio
Qualche piccola differenza (o meglio: uno spruzzo di personalizzazione) c’è: la fanaleria posteriore, anziché “a trapezio”, è formata da due fanali tondi; anteriormente, in corrispondenza dei gruppi ottici anteriori (che sono a Led, come le “luci di coda”) è stata installata una coppia di faretti supplementari.
Ancora più “accucciata” a terra
Le carreggiate, ben più larghe rispetto alla “originaria” Giulia GTA (180 mm in più) fanno aumentare l’ingombro trasversale della coupé by Totem Automobili da 1,58 a 1,76 m. Decisamente più grandi, sebbene pressoché identici nel disegno rispetto a quelli storici, i cerchi da 17” (all’epoca erano da 13”) vengono provvisti di un set di pneumatici ultraribassati, e sono utili a celare un moderno impianto frenante realizzato dallo specialista Brembo, composto da dischi (anteriori e posteriori) da 345 mm.
“No” alle appendici aerodinamiche
Posteriormente, spicca un inedito diffusore: elemento funzionale a garantire alla vettura un adeguato flusso aerodinamico senza che vi sia la necessità di installare alcuna appendice supplementare che snaturerebbe l’eccezionale pulizia delle linee della vettura.
Telaio modificato per l’alimentazione elettrica da 500 CV e le batterie
Come si accennava, se della scocca originale non restano che pochi elementi, il pianale ha ricevuto altrettante modifiche. La piattaforma in acciaio di Giulia GT è stata “riveduta e corretta” in ordine di ospitare la nuova unità motrice (collocata in posizione centrale), le batterie – dalle dimensioni adeguate a garantire a Totem GT Electric un’autonomia di marcia nell’ordine di 400 km con una sola ricarica – e supportare un enorme aumento di potenza: oltre 500 CV. Le modifiche hanno richiesto anche la progettazione e l’installazione di un rollbar supplementare (ispirato, nelle forme, ai primi che, tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70, iniziarono ad essere montati a bordo delle vetture da Turismo che correvano nel Gruppo 2).
Il sistema che simula il cambio
Relativamente alle sospensioni, lo “storico” ponte De Dion con “slittone” al retrotreno è stato sostituito con un componente multilink, mentre all’avantreno si fa ricorso al classico schema McPherson. Gli ammortizzatori sono Bilstein regolabili manualmente (o, a richiesta, a regolazione elettrica). La trasmissione consiste in un sistema – chiamato “McFly” – che simula il cambio sequenziale, cambi di marcia e “sound” compresi, sebbene di fatto il motore a combustione non ci sia. Si tratta di una tecnologia brevettata della startup torinese 2electron e presentata per la prima volta sulla due ruote Emula ad Eicma2019. Il differenziale è di tipo autobloccante.
Interni: eleganza e sportività senza tempo
La peculiarità dell’engineering McFly per la trasmissione ha permesso a Totem Automobili di mantenere, all’interno della vettura, quell’elemento che in genere non c’è a bordo delle auto elettriche: la leva del cambio. Un piacere per gli occhi degli appassionati, che si abbina ad un layout abitacolo che riflette gli atout esteriori: in cui, cioè, caratteristiche moderne (sedili anatomici dal guscio in fibra di carbonio, sotto ai quali – in un vano apposito, viene collocata la batteria; comando “simil-sequenziale” del cambio) si abbinano ad un’estetica senza tempo, evidente nel mantenimento dei due strumenti circolari al di sopra del ripiano della plancia, nella forma del volante e nella nuance dei pellami scelti per i rivestimenti del prototipo di pre-produzione.
Tecnologie di efficienza per le batterie
L’accumulatore di Totem GT Electric è esso stesso, oltre che portante, un ulteriore indizio alla modernità del progetto: per l’ottimizzazione del rendimento energetico, la dissipazione del calore viene tenuta sotto controllo mediante un liquido di raffreddamento, di origine militare, che impedisce alle batterie di superare 38°C di temperatura. Lo speciale liquido viene contenuto all’interno di vaschette posizionate nel vano motore anteriore d’origine, insieme alla componentistica elettronica del modulo di propulsione “zero emission”.
Prime consegne nel 2022
Dunque: artigianalità, attenzione ai più piccoli dettagli, assoluta cura nello sviluppo di tecnologie di propulsione “up-to-date”. Non resta che un’ultima domanda: quanti esemplari ne verranno prodotti? E quanto costerà? Totem GT Electric è in tutto e per tutto una supercar “in abito vintage”, quindi i volumi di produzione saranno esigui: venti unità, le cui prime consegne sono previste dal 2022. Il prezzo di vendita è adeguato: 430.000 euro.